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La Gen Z ama lo zebra striping

L'ultima tendenza per il consumo di alcolici dopo il dry january

La Gen Z ama lo zebra striping L'ultima tendenza per il consumo di alcolici dopo il dry january

Si dice che la Gen Z  sia la generazione più astemia di sempre: nel 2023 un report di Gallup ha dimostrato che la fascia tra i 35 e i 54 anni è più propensa a bere alcolici (70%), rispetto alla Gen Z (60%) e ai Boomer (52%). Ultimamente, si sta facendo strada un nuovo trend per quanto riguarda il consumo di alcolici: si tratta dello zebra striping, una pratica in cui  si alternano, nella stessa occasione, bevande alcoliche a bevande alcol free, o comunque di bassa gradazione. Il metodo permette di moderare il consumo di alcol, soprattutto nelle serate più lunghe, senza rinunciare del tutto al bere. Il trend si è diffuso in primis in Regno Unito, ma sembra che possa prendere piede anche in Italia in futuro, dal momento che già nel 2024 il Consumer Pulse Report della CGA sottolinea una riduzione del consumo di alcol anche nel nostro Paese. I benefici del nuovo modo di bere sembrano essere numerosi: dato che aiuta a diminuire la quantità di alcol ingerito, porta a una maggiore idratazione e riduce il rischio di postumi da sbornia. In più, taglia il numero di calorie “vuote” (come spesso vengono chiamate quelle contenute nelle bevande alcoliche) consumate.

@bellerobinson The viral drinking trend you need to get on

I motivi dietro alla diffusione del zebra-striping sarebbero in primis legati al benessere fisico. In un contesto rilassato come un’uscita tra amici, sia al pub o in discoteca, appare singolare che il primo pensiero vada alla salute. Tuttavia, si inserisce in un filone a cui la Gen Z non è nuova, con le sue varie ossessioni, dal cibo sano all’attività fisica, fino alla skincare. In più, a cambiare è  la concezione dell’alcol, considerato dalle generazioni precedenti un rito di passaggio alla maturità e un collante sociale, ma che ora non possiede più la stessa attrattiva. Le nuove generazioni vivono panorama costellato di problematiche finanziarie e sociali, perciò entra in gioco anche un fattore economico. Diminuire il consumo di alcol porterebbe a una riduzione della spesa e quindi a un vantaggio di natura economica, che rappresenta una preoccupazione costante della Gen Z, schiacciata da una situazione finanziaria precaria, tra lavori part-time o full-time in aggiunta al proprio lavoro principale.  

@madwinegirl I love a nonalc moment #nonalcoholicdrink #drinks original sound - madwinegirl

Una multinazionale britannica che opera nel settore delle bevande alcoliche, Diageo, nel suo report  “Distilled 2025” riporta lo zebra striping tra i maggiori trend del 2025. Anche un’altra azienda specializzata nel beverage, la Kam, analizzando i comportamenti degli under 24 sottolinea come questi adottino uno stile di vita più sobrio rispetto agli altri consumatori. Otto su dieci degli  intervistati Gen Z hanno dichiarato di abbinare nella stessa serata drink alcolici e analcolici. Lo stesso non si può dire per la fascia più adulta della popolazione: solo il 25% di loro, infatti, afferma di fare uso di questa pratica. L’abuso di alcol aveva sollevato preoccupazioni durante il lockdown del 2020, come aveva riportato l’OMS. Come risposta a questo fenomeno, al termine della pandemia tra la Gen Z  erano nate iniziative di segno opposto. Il suo approccio all'alcol si è dimostrato più cauto per il senso di vulnerabilità, ansia e perdita di controllo che questo comporta. Sui social media, quella che nasce come una challenge finisce così per trasformarsi in un’occasione per ampliare la consapevolezza dei rischi legati alle sostanze alcoliche: si pensi alla dry january, trend in cui gli utenti si impegnano a restare sobri un intero mese.

Anche il dry january, come lo zebra striping, ha preso vita nel Regno Unito: non può essere quindi un caso che determinati trend arrivino da uno dei paesi più alcolisti d’Europa. Forse in risposta anche a quello, non stupisce che la moderazione dagli eccessi sia un punto cruciale per la Gen Z. Sono proprio le nuove generazioni che, tempo fa, avevano lanciato la moda dei Mocktail (un cocktail “finto”), portando aziende a cercare soluzioni analcoliche di qualità come il Nogroni, variante alcool-free del Negroni. Lo zebra striping, perciò, può essere visto quasi come la continuazione naturale di queste tendenze. Anche La Repubblica riporta dati l’IWSR cui il mercato dell’analcolico e della bassa  gradazione è in crescita. La previsione è che il  mercato dell’analcolico registrerà una crescita di oltre 4 miliardi di dollari entro il 2028. Resta da chiedersi se il zebra-striping entrerà a gamba tesa anche in Italia nel 2025, complice, come al solito, la spinta di Tik Tok ma anche il nuovo codice della strada che impone regole ancora più ferree sul drink-and-drive.