Come è cambiata la cultura dell'ufficio nel 2024?
Tra smart working, settimana corta e meme
05 Gennaio 2025
I meme spesso rappresentano la realtà che ci circonda. Il 2024, un anno segnato da caos, violenza, incertezza e frenesia, ha visto emergere in molti un desiderio di leggerezza che, a tratti, si traduce in un distacco critico e liberatorio dal mondo capitalista. Una sorta di rifiuto che usa l’arma dell’escapismo con tinte nostalgiche di un mondo semplice e spontaneo, oppure di un mondo, al contrario, lontano e utopico. La condivisione di massa dei meme che prendono in giro la cultura dell'ufficio è testimone di una necessità di evadere la grigia realtà improntata sul profitto e che pensavamo di aver iniziato a cambiare durante la pandemia. Gli anni del lockdown hanno portato una grande consapevolezza tra i lavoratori, che adesso riconoscono il valore della flessibilità lavorativa per raggiungere un ottimale equilibrio tra lavoro e vita privata.
@vagabond_bucketlist negative aura
Intro - Black Country, New Road
Iniziato per necessità durante il Covid, lo smartworking è ormai diventato una pratica comune nelle aziende e sempre più richiesta dai dipendenti. Secondo Statista, il 67,8% dei dipendenti del settore tecnologico nel mondo ha lavorato completamente o prevalentemente da remoto negli ultimi anni, seguiti dai dipendenti del settore finanziario (50,6%) e assicurativo (48,7%). Anche in Italia i numeri sono molto alti: secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, il "lavoro agile" continua a crescere nelle grandi aziende e nelle microimprese, mentre registra un calo tra le piccole e medie imprese (PMI) e nella pubblica amministrazione. Nel 2024 ha coinvolto 3,5 milioni di lavoratori italiani, segnando una diminuzione dello 0,8% rispetto al 2023. Tuttavia, per il prossimo anno si prevede una ripresa del 5%. Sempre sullo studio del Politecnico di ottobre 2024 si legge che «il 73% dei lavoratori che si avvale del lavoro agile si opporrebbe se le propria azienda eliminasse questa forma di flessibilità. Nello specifico, il 27% penserebbe seriamente di cambiare lavoro, il 46% si impegnerebbe per far cambiare idea al datore di lavoro. Per cercare di compensare almeno in parte la mancata possibilità di lavorare da remoto, l’azienda dovrebbe offrire una maggiore flessibilità oraria o aumentare lo stipendio di almeno il 20%».
working from home is nice until you find yourself checking emails throughout the night
— yello (@yellonotmello) December 17, 2024
I’m ready for a break
Nonostante il successo dello smartworking, a partire da gennaio 2024 numerose grandi aziende nel mondo - tra cui Google, Amazon, Meta e Apple - hanno introdotto politiche di ritorno in presenza che prevedono almeno tre giorni di lavoro in ufficio ogni settimana. In un curioso paradosso, Zoom – il colosso che ha facilitato il lavoro da remoto durante la pandemia di COVID-19 – ha stabilito una propria regola che richiede ai dipendenti di essere in ufficio due volte a settimana, mentre si ricorderà che X ha adottato, fin dall'acquisizione di Elon Musk nel 2022, una rigorosa politica del “solo ufficio”, ordinando ai dipendenti di svolgere l’intera settimana lavorativa direttamente dalle sedi aziendali.
Di settimana lavorativa se ne parla anche in termini di riduzione dell’orario di lavoro. Numerosi esperimenti compiuti in tutto il mondo stanno dimostrando che ridurre la settimana lavorativa da cinque a quattro giorni aumenta la produttività e il benessere dei lavoratori. Negli anni passati, in Europa, Paesi come Islanda, Spagna, Svezia, Finlandia e Regno Unito hanno lanciato progetti sulla settimana corta con circa «il 71% dei dipendenti [che] ha dichiarato di avere livelli più bassi di burnout e il 39% [...] di essere meno stressato» come si legge su Geopop, mentre «i ricavi delle aziende sono rimasti invariati [...] aumentando addirittura marginalmente in media dell’1,4%». E in Italia? Sebbene il numero di aziende che sperimentano nuove formule di organizzazione dell’orario di lavoro cresca di anno in anno (la prima era stata Intesa San Paolo seguita da Luxottica, Sace e Lamborghini), nel nostro Paese non si era mai assistito a una modifica legislativa né a una sperimentazione su vasta scala a livello nazionale fino a novembre 2024, quando è stato raggiunto un accordo sul rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti della pubblica amministrazione. Tale accordo, riporta il Post, prevede «modalità più flessibili e innovative di organizzazione del lavoro, [...] in particolare è stata inserita la possibilità per i dipendenti pubblici di chiedere la cosiddetta “settimana lavorativa corta” di quattro giorni, a parità di stipendio e di orario settimanale». Anche l'innovazione della settimana corta ha però dei detrattori: la Grecia, a luglio 2024, ha introdotto la “settimana lunga”, cioè la possibilità da parte di alcune aziende di aumentare a sei i giorni lavorativi nell’arco di una settimana. Il governo di centrodestra ha giustificato la decisione affermando di voler dare un ulteriore impulso alla crescita economica.
@ramblememes Sorry i actually cant today. . . . #workmeme #workmemes #workhumor #relateable #meme #Meme #chillguy Hinoki Wood - Gia Margaret
Che sia Elon Musk, Google, Zoom o la Grecia, c’è sempre una controtendenza al miglioramento del work-life balance. Ecco quindi che i meme contro la vita d’ufficio prendono piede, come risposta a una vita lavorativa che si deve vivere ma non si vuole vivere così. Nell’ultimo anno, «Gli esseri umani hanno visto questo…e hanno inventato excel» ha fatto milioni di views ed è stato declinato in tutte le lingue del mondo, così come un'infinità di altri frasi ironiche sulla realtà della vita d'ufficio. In questi giorni pre-festivi, invece, impazzano i contenuti sulla pesantezza del lavoro corporate prima di Natale e sulla voglia di evadere. Anche il successo del Chill Guy meme si inserisce in un’ottica escapista e, a tratti, menefreghista da un mondo frenetico: accadono tante cose spesso non piacevoli, «but you’re just a chill guy enjoying your day».