Vedi tutti

La nuova crush della Gen Z? ChatGPT

Il nuovo trend sui social dichiara l'amore per l'AI da parte dei più giovani

La nuova crush della Gen Z? ChatGPT Il nuovo trend sui social dichiara l'amore per l'AI da parte dei più giovani

Negli ultimi giorni su TikTok stanno girando diversi video che raccontano il rapporto tra  persone e ChatGPT. I video seguono una struttura precisa e vengono declinati in modi diversi a seconda della situazione che vogliono descrivere. Di solito c’è una scritta “Me and ChatGPT after I graduate from University” o “Me and ChatGPT after finishing the project” mentre nel video si vede una persona ballare con un robot stile Transformer che personificherebbe il chatbot. Un altro meme in stile raffigura invece una ragazza che corre felice in un campo e si scambia fiori e effusioni con un’immagine sfocata di un partner. Anche qui la caption “Me and ChatGPT” e in sottofondo N.1 Party Anthem degli Arctic Monkeys a voler indicare una bellissima storia d’amore. Il video ha fatto 12.4 milioni di visualizzazioni e ha più di 2 milioni di like. Fra i commenti spuntano frasi come “My therapist ❤️”, “He explains maths better than my teacher” o addirittura qualche frase più emotiva come “he always says the right things”. Il senso di tutto questo è chiaro: la nostra vita assieme a ChatGPT è bella, forse migliore. 

@user56423721 i love him sm #chatgpt original sound -

Da quando il chatbot gratuito di OpenAI è stato lanciato nel novembre 2022, i numeri di utilizzo mensili lo hanno fatto diventare la piattaforma più utilizzata al mondo, accumulando un milione di utenti nei soli primi cinque giorni. Due anni dopo, nel 2024, ChatGPT non è solo più potente, ma è sempre più diffuso nella vita di tutti. Secondo OpenAI, più di 200 milioni di utenti lo usano settimanalmente, e non solo per lavoro. Moltissimi utenti hanno incominciato ad utlizzare l’intelligenza artificiale come life coach, per scopi ricreativi e artistici o addirittura come alternativa alla terapia. Un recente articolo del Guardian ha messo in evidenza come diverse coppie utilizzino il modello linguistico di OpenAI per risolvere i loro problemi relazionali: «[ChatGPT] è utilizzato per scrivere messaggi affettuosi da inviare [al partner], per calmarsi dopo una discussione e persino per di interpretare conversazioni difficili, chiedendo di sostituirsi a sé stesso o al [partner] in modo da poter rispondere meglio sul momento». L’utilizzo di ChatGPT è passato in pochissimo tempo da essere un mero passatempo ad inserirsi come strumento vitale nelle vite personali e professionali. 

Uno studio dell’Indiana University ha evidenziato infatti che, sul posto di lavoro, le persone si rivolgono sempre più frequentemente a ChatGPT piuttosto che ai colleghi o ai manager. Questa tendenza sta portando a una ridefinizione delle dinamiche professionali, con una riduzione delle opportunità di collaborazione diretta e di crescita personale, sviluppando un clima di sfiducia, in cui i superiori sospettano l’uso di ChatGPT persino per attività semplici, come la scrittura di un’email. Oltre all’aspetto pratico e lavorativo, antropomorfizzare la macchina potrebbe avere grossi problemi anche sul lato emotivo. Con l’introduzione della funzione vocale, presentata lo scorso maggio e aggiornata ultimamente ad ottobre, ChatGPT può rispondere a una domanda in circa 232 millisecondi - simile al tempo di reazione umano - con nove sfumature vocali differenti, consentendo una realistica conversazione. Il rischio di un’implicazione relazionale tra uomo e macchina è stato evidenziato dalla stessa OpenAI in un report in cui si mette al corrente della «necessità di continuare a indagare su come questi effetti possano manifestarsi in periodi di tempo più lunghi». Il documento afferma inoltre che la funzione vocale potrebbe ridurre la necessità di interazioni umane, offrendo, da un lato, un vantaggio per chi soffre di solitudine, dall’altro influire negativamente sulle relazioni sane.

@superstarjanae she just gets it idk #therapytiktok #chatgpt #ai #contentcreator #teamwork I love you x What was i made for -

Sebbene la maggior parte degli utenti sembri utilizzare la modalità vocale avanzata come mera forma d’intrattenimento, sui social si vedono sempre più persone che hanno iniziato a sfruttare l’assistente digitale per mansioni quotidiane. Secondo l'agenzia federale statunitense Substance Abuse and Mental Health Services Administration, nel 2023, soltanto negli Stati Uniti circa 6,2 milioni di persone affette da malattie mentali desideravano un trattamento, ma non lo hanno ricevuto. E il divario è destinato ad allargarsi nel 2024-2025 a causa della situazione economica sempre più precaria: «Sembrerà strano, ma se non potete permettervela [la terapia] e avete solo bisogno di un orecchio che vi ascolti, parlando con questa cosa potete sentirvi come se steste parlando con una persona» ha detto Celia Quillian, esperta di intelligenza artificiale, ed effettivamente i commenti del trend “Me and ChatGPT” rafforzano questa tesi.

«In ChatGPT we trust» si legge in un commento sotto uno dei tanti video del format, indicando che la fiducia da parte degli utenti è tale da sostituire il motto nazionale degli Stati Uniti, nonostante le tante implicazioni problematiche. Anche sotto il punto di vista ambientale, le stime contano che per ogni 100 parole inviate da ChatGPT, il consumo di acqua utilizzato per raffreddare i server sia pari a 1.5 litri. Addirittura secondo il New York Times, entro il 2027 l’AI potrebbe consumare lo 0,5% dell’energia elettrica globale, equivalente al consumo annuale dell’Argentina. Ma forse il problema maggiore si cela dietro la cieca fiducia degli utenti nell’AI nel campo professionale. Persino Noam Chomsky, uno dei più grandi accademici di teoria dei media, si è espresso a riguardo, dichiarando lo scorso marzo che «Il loro difetto più profondo è l'assenza della capacità più critica di qualsiasi intelligenza: dire non solo ciò che è il caso, ciò che è stato il caso e ciò che sarà - questa è la descrizione e la previsione - ma anche ciò che non è il caso e ciò che potrebbe o non potrebbe essere. [...] Data l'amoralità, la falsa scienza e l'incompetenza linguistica di questi sistemi, possiamo solo ridere o piangere per la loro popolarità».