Perché le auto sono sempre meno popolari tra la Gen-Z?
Un trend che in futuro potrebbe avere importanti ricadute sociali
25 Ottobre 2024
Soprattutto nei Paesi occidentali, sempre più giovani scelgono volutamente di non prendere la patente, preferendo altri mezzi di trasporto, oppure la prendono a un’età più avanzata rispetto al passato. Più in generale, sembra esserci un minore interesse verso le automobili da parte delle nuove generazioni. Gli Stati Uniti sono un buon punto di riferimento per valutare questo fenomeno, vista l’elevata presenza di veicoli a quattro ruote in circolazione. Nel Paese nel 1997 il 43 per cento dei sedicenni statunitensi aveva la patente di guida: questa percentuale è via via scesa, fino ad arrivare al 25 per cento nel 2020. Inoltre, si calcola che se negli anni Ottanta uno statunitense su 12 tra i 20 e i 24 anni non aveva la patente, mentre oggi è uno su cinque. Ma anche in Europa si nota un calo di interesse verso le automobili tra i più giovani, soprattutto a partire dagli anni Novanta, grazie anche ad alternative più accessibili ed economiche, come i trasporti pubblici o i servizi di sharing. Nel Regno Unito, ad esempio, negli ultimi vent’anni la percentuale di adolescenti con la patente è scesa dal 41 al 21 per cento.
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Questo trend non ha una spiegazione chiara e univoca, soprattutto perché coinvolge Paesi molto diversi tra loro – con abitudini, stili di vita e condizioni economiche poco comparabili. Come segnala l’Economist, le motivazioni dietro il disinteresse verso le automobili sono varie e spaziano dalle questioni socio-economiche a quelle ambientali, fino a quelle di natura culturale. Innanzitutto mantenere un’auto comporta costi fissi non indifferenti. La mancanza di salari adeguati al costo della vita, soprattutto nelle grandi città, e una diffusa precarietà lavorativa hanno disincentivato molti giovani ad acquistare un’automobile. Alle ragioni economiche si aggiungono motivazioni di tipo ambientale, legate alle preoccupazioni per il cambiamento climatico. Il traffico è infatti tra le principali cause di emissioni di gas serra, responsabili del riscaldamento globale e della crisi climatica in atto. Inoltre, specialmente nelle metropoli, i veicoli a quattro ruote non godono di grande fama: una parte crescente della popolazione li considera un ostacolo allo sviluppo di soluzioni alternative per la mobilità. Un’altra spiegazione riguarda la maggiore disponibilità di beni consegnati a domicilio e l’evoluzione dell’intrattenimento domestico. Queste dinamiche hanno reso meno necessari certi spostamenti, soprattutto per chi vive in un grande centro: ad esempio, la distanza percorsa mediamente dagli adolescenti patentati negli Stati Uniti tra il 1990 e il 2017 è diminuita di 35 punti percentuali. Infine, i servizi tramite app hanno incentivato il noleggio e la presenza di auto con autista.
Auto sì, auto no
if you see me at a public transport YES thats me i love using public transportation i love accessibility i love commuting with little emissions i love no traffic jam
— Aliefia (@ponderingtyper) October 18, 2024
Tuttavia il minore interesse verso le automobili si manifesta in un momento in cui sulle strade non ci sono mai state così tante macchine in circolazione, soprattutto in Europa – dove sarebbero circa 250 milioni. L’auto rimane tra i mezzi di trasporto più utilizzati, con una quantità crescente di mezzi immessi sulle strade. Dopo la Germania, l’Italia è il secondo Paese europeo per numero di veicoli a quattro ruote: se ne contano circa 40 milioni. In media nel nostro Paese ci sono 67 macchine ogni cento abitanti – 9 in più della Germania, 10 in più della Francia e 15 in più della Spagna. Potersi spostare in automobile resta comunque una necessità per moltissime persone che non hanno alternative, per esempio perché vivono in luoghi isolati o poco serviti dai trasporti pubblici. Questo problema è particolarmente sentito da chi abita lontano dai grandi centri urbani, dove se non si ha un’auto si rischia di essere “tagliati fuori”. Chi cresce in zone dove sono presenti modelli più sostenibili e alternativi di mobilità tende invece a considerare meno importante e vincolante l’uso dell’automobile. Una delle città italiane con il più alto numero di macchine ogni cento abitanti è Milano, dove nello specifico il problema della presenza di auto in sosta vietata o parcheggiate male è molto sentito, soprattutto tra i più giovani e chi si muove principalmente in bicicletta. Qualche mese fa era stata anche lanciata una campagna in merito, al fine di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della vivibilità dello spazio pubblico: consisteva in un grande censimento delle macchine in divieto di sosta, che ha coinvolto un’enorme e inaspettata quantità di volontari, con l’obiettivo di favorire il dibattito sul problema e dare una dimensione al fenomeno – a cui, secondo gli organizzatori, molti cittadini sono ormai assuefatti.