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I voli sono sempre più spesso in ritardo, ma perché?

Non c'entra solo il maltempo

I voli sono sempre più spesso in ritardo, ma perché? Non c'entra solo il maltempo

Negli aeroporti, in Italia e all’estero, è diventato sempre più frequente imbattersi in ritardi e cancellazioni di voli. Secondo i dati di Eurocontrol, un’organizzazione che si occupa di controllo del traffico aereo, a giugno negli aeroporti europei ci sono state complessivamente circa 8mila ore di ritardi, quasi il 30% in più rispetto allo scorso anno. Il Corriere della Sera riporta che solo tra il 28 e il 30 giugno l’Europa ha registrato la metà dei voli cancellati in tutto il mondo. Cirium, un’altra società che segue le dinamiche del traffico aereo, ha calcolato che nello stesso mese negli aeroporti europei sono stati cancellati oltre 8mila voli, il 45% in più del 2023. È un problema, questo, che nel corso degli anni è diventato sempre più grande e sentito, ed è via via cresciuto con la diffusione del low cost, che ha contribuito ad aumentare il numero di passeggeri e di voli, insieme ai ritardi e ai disservizi. Tuttavia la questione non presenta una causa univoca: alla base ci sono motivazioni fisiologiche, ma anche e soprattutto strutturali, più complesse da comprendere e quindi ancor di più da arginare.

Perché ci sono così tanti voli cancellati in Europa? 

I disagi tendono a verificarsi maggiormente durante il periodo estivo, perché viene volutamente aumentato il numero di voli sui tragitti più battuti per rispondere alle esigenze delle persone che si spostano per andare in vacanza. Dato che in alcuni casi le tratte vengono aggiunte con scarso anticipo, i singoli terminal fanno fatica a strutturare correttamente gli arrivi e le partenze: basti pensare che a giugno negli aeroporti europei le compagnie low cost hanno gestito quasi 1300 voli in più al giorno rispetto allo scorso anno. Bisogna poi sempre tenere conto del maltempo, che può rallentare le partenze o gli atterraggi, con conseguenze a cascata sul traffico aereo. Il cambiamento climatico, in questo senso, avendo effetti tangibili sul meteo e rendendo più estremi alcuni eventi di breve durata, molto probabilmente contribuirà a peggiorare la situazione. Ma non è tutto: vanno anche sommati i possibili e occasionali guasti dei velivoli o delle infrastrutture, le cui conseguenze spesso si trascinano per diversi giorni. Il settore del trasporto aereo era stato quello più colpito dall’enorme problema informatico verificatosi nel luglio di quest'anno, quando l’aggiornamento di un software collegato al sistema operativo di Microsoft aveva causato malfunzionamenti in moltissimi dispositivi aziendali in tutto il mondo. In quell’occasione sono stati cancellati più di 5mila voli in un solo giorno. Un evento di questo tipo ha messo talmente in difficoltà gli aeroporti internazionali e non solo – in un periodo già sovraccarico in termini di traffico aereo – che le conseguenze si sono sentite per molto tempo, anche dopo che il problema era stato risolto.

La mancanza di personale negli aeroporti

@ktfranklin

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A condizionare maggiormente i ritardi e le cancellazioni dei voli c’è soprattutto un problema che va avanti da tempo, continuando a ridurre sistematicamente l'efficienza e la capacità d’azione degli aeroporti: la cronica mancanza di personale di volo e di terra nel settore del controllo del traffico aereo. Le persone interessate a intraprendere questa carriera sono meno di quelle che servirebbero; inoltre, sono necessari in media tre anni per formare correttamente tali figure professionali – tempistiche, queste, che non vanno di pari passo con la crescente domanda. Il tema della mancanza di personale era diventato particolarmente evidente qualche anno fa, quando i numerosi licenziamenti fatti tra il personale di terra e di volo durante i mesi della pandemia finirono per causare enormi disagi in molti aeroporti in tutto il mondo. Tuttavia, la questione resta attuale, tanto che lo scorso luglio alcune categorie di lavoratori del settore aeroportuale hanno scioperato in alcuni dei più importanti scali italiani, tra cui Milano Malpensa e Linate.  Di recente, il Corriere della Sera ha riportato la testimonianza di un addetto ai lavori (rimasto anonimo), che ha definito «schizofrenica» l’organizzazione e la programmazione dei voli da parte delle compagnie aeree. Un pilota che lavora nel settore low cost, parlando sempre in maniera anonima con il Corriere, ha spiegato che le compagnie «compattano i turni al limite, gli equipaggi non sono sufficienti e al primo problema [...] devono chiamare le riserve o cancellare i voli».