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Perché Elon Musk ha fatto scomparire i Mi Piace dai profili X?

Sembrerebbe un escamotage per nascondere i bot

Perché Elon Musk ha fatto scomparire i Mi Piace dai profili X?  Sembrerebbe un escamotage per nascondere i bot

Di recente su X è stata eliminata la sezione mi piace dai profili: gli utenti, perciò, non riusciranno più vedere chi ha messo like a cosa, pur continuando a visualizzare il numero complessivo dei mi piace dei singoli post, e la lista di contenuti con cui ha interagito un profilo sarà accessibile solo dall'utente proprietario.  È dall’autunno del 2022 che Elon Musk, essendo diventato proprietario di quella che oggi si chiama ufficialmente X, ma che una volta era Twitter, influenza direttamente il design della piattaforma, con decisioni che spesso sembrano quasi del tutto personali – in una modalità che difficilmente si ritrova negli altri social network, dove le scelte di questo tipo sembrano essere più ponderate e in mano ad appositi team. Secondo quanto riporta The Verge, Musk voleva rimuovere già da tempo i mi piace, ed era un po’ che parlava internamente di questo cambiamento, non ritenendo che i like fossero importanti per la sua piattaforma. L'imprenditore, non a caso, aveva già deciso di permettere solo agli utenti paganti di scegliere se mostrare o meno i propri mi piace. L’azienda ha dichiarato di aver scelto di eliminare del tutto la storica sezione che li raccoglieva per proteggere maggiormente la privacy degli utenti, nonché per farli sentire più liberi di apprezzare contenuti controversi senza attirare attenzioni indesiderate. 

 

Il problema dei like su X

In passato molti personaggi di rilievo hanno accusato il fatto che i loro mi piace fossero pubblici. Nel 2017, ad esempio, il profilo del senatore statunitense Ted Cruz aveva messo mi piace a un contenuto sessualmente esplicito ed era diventato un caso di portata nazionale. Più di recente, una candidata del Labour Party britannico è stata esclusa dalle liste elettorali del proprio partito per aver messo mi piace ad alcuni post critici nei confronti di Israele. Ora, con la nuova funzionalità, Musk «permette alle persone di approvare il contenuto di un post [...] senza bisogno di difendere personalmente la propria posizione», ha commentato il giornalista ed esperto di tecnologia Alex Kirshner su Slate. Ma secondo quanto si legge sulla testata americana, nascondere l’identità dei profili che mettono like a un contenuto servirebbe soprattutto a Musk per occultare le tantissime attività su X  svolte da bot, tra cui appunto l’aggiunta dei like. Sulla piattaforma circolano ormai numerosi profili automatizzati, soprattutto a sfondo sessuale, che con i loro contenuti indirizzano a siti poco affidabili, dal chiaro intento ingannevole. Quando Musk acquistò Twitter disse che una delle sue priorità era proprio quella di liberare il social network dai bot. La loro diffusione, al contrario, è aumentata, e il fenomeno oggi è talmente visibile che hanno cominciato persino a comparire numerosi meme in merito. Su X è comune sdrammatizzare i vari aspetti controversi della piattaforma: molti utenti stanno segnalando che la recente scomparsa della sezione mi piace non consentirà più di spiare le persone per cui si ha una cotta, controllare quali contenuti gli interessano e con quali interagiscono maggiormente. Così sul social network si sono nuovamente moltiplicati i meme in tema, mentre altri hanno proposto di iniziare a commentare con il termine «like» sotto i contenuti più apprezzati.

 

La storia dei mi piace sui social network

Nel 2006, Twitter introdusse la possibilità di aggiungere alla sezione "preferiti" il post di un altro utente, in modo da ritrovare facilmente i tweet ritenuti più interessanti; questa funzione rimase attiva fino al 2015, anno in cui l’azienda la sostituì in via definitiva con i like, che grazie alla loro enorme diffusione e popolarità sui social media stavano guadagnando sempre più terreno. Oggi invece la centralità dei mi piace è diminuita, e a farci caso X non è la prima piattaforma ad aver deciso di ridimensionarli. Instagram, ad esempio, già da tempo offre la possibilità di nascondere il numero di like, con l’intenzione di ridurre la pressione sociale che alcuni utenti potrebbero provare quando un proprio post non ottiene abbastanza apprezzamenti. Anche TikTok permette di rendere pubblici o meno i video a cui si è messo mi piace, ma la maggior parte degli iscritti sceglie di non mostrare questo dato. YouTube, invece, nel 2021 ha scelto di nascondere il numero dei non mi piace nei video, dato che lo strumento veniva spesso utilizzato per organizzare campagne d’odio verso specifici content creator.