Perché anche il #MeTooGarçons è importante

Di recente, soprattutto in Francia, si è diffuso l’hashtag #MeTooGarçons con il quale alcuni uomini stanno raccontando le violenze e gli abusi sessuali subiti nel corso della loro vita, e in particolare durante l’adolescenza (da qui "garçons", che significa "ragazzo"). A lanciare l’hashtag è stato l’attore francese Aurélien Wiik, che su Instagram ha detto di essere stato vittima di molestie da parte di alcuni membri del suo entourage, quando aveva meno di diciott’anni. L’attore ha invitato tutte le vittime di violenza, a prescindere dal genere, a raccontare le loro esperienze e a sporgere denuncia. E in effetti la testimonianza di Wiik ha portato altri uomini a condividere online le aggressioni subite – tra questi c’è stato anche il deputato francese Andy Kerbrat, del partito di sinistra La France Insoumise.

Di recente, anche l’attore e musicista Drake Bell, noto tra le altre cose per essere stato il co-protagonista della sitcom Drake & Josh, ha rivelato di aver subito violenze quando era adolescente – da parte di un suo collaboratore, poi condannato per reati sessuali. Bell ha parlato della cosa nella serie di documentari Quiet on Set: The Dark Side of Kids TV (non ancora disponibile in Italia), che racconta dell’ambiente tossico tipico del settore televisivo per bambini di fine anni Novanta. Un altro personaggio dello spettacolo che è riuscito a parlare delle molestie subite è stato Brendan Fraser: lo rivelò in un’intervista nel 2018, dicendo di aver subito violenze circa quindici anni prima, da parte dell’ex capo dell’Hollywood Foreign Press Association (HFPA), influente e controversa realtà che tra le altre cose organizzava i Golden Globe fino all’anno scorso. Dopo l'accaduto Fraser soffrì a lungo di depressione, e l’episodio lo portò a lavorare molto meno in ambito cinematografico, nonché a divorziare dalla moglie. Dal suo ritorno sulle scene – avvenuto prima con il film The Whale, poi con Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese – Fraser ha ricevuto molte dimostrazioni di affetto da parte dei suoi fan sui social network.

In cosa consiste il #MeToo maschile

#MeTooGarçons si rifà, a partire dal nome, al movimento #MeToo del 2017, nato anch’esso a partire dall’ambito cinematografico (dopo le accuse rivolte al produttore Harvey Weinstein), e diventato in breve tempo un fenomeno di portata globale – con conseguenze a cascata sulla società occidentale e non solo. Almeno per ora #MeTooGarçons non ha avuto la risonanza del #MeToo, anche perché gli uomini sono molto meno esposti a questo tipo di violenza rispetto alle donne – secondo le statistiche il rapporto è meno di 1 a 10. Le aggressioni sessuali contro gli uomini – in oltre il 90 per cento dei casi – provengono da altri uomini, e stando ai dati questi episodi avvengono principalmente durante l’infanzia e l’adolescenza – si ritiene che le donne siano invece potenziali vittime per tutta la loro vita o quasi. Allo stesso modo, però, nelle storie diffuse recentemente online emerge molto spesso la difficoltà a farsi credere, da amici e familiari, così come dalle istituzioni. In età adulta in genere le molestie colpiscono soprattutto le persone omosessuali, che come le donne sono maggiormente esposte al dominio patriarcale strutturale tipico della società contemporanea. Non stupisce, quindi, che  alcuni uomini che recentemente hanno condiviso online le violenze subite siano stati accusati da vari utenti di non essere stati "sufficientemente maschi" per difendersi. #MeTooGarçons è stato sostenuto anche da vari movimenti, associazioni e personalità legate al femminismo, ed è diventato l’occasione per mettere in discussione i luoghi comuni sulla virilità. #MeTooGarçons potrebbe infatti incoraggiare gli uomini a riconoscere e a combattere la violenza di genere, emancipandosi e seguendo la direzione già tracciata dal femminismo – anche perché una presa di posizione maschile potrebbe realmente contribuire a cambiare da dentro il sistema patriarcale.