Un paziente di Neuralink ha comandato il mouse con il pensiero
Ecco com'è andata la prima fase della sperimentazione umana di Musk
21 Febbraio 2024
In occasione dell'ultimo evento di X Spaces tenutosi lunedì, Elon Musk non ha perso occasione per aggiornare i partecipanti riguardo le condizioni psicofisiche del paziente anonimo a cui, solamente qualche settimana fa, è stato impiantato un microchip di Neuralink nel cervello. L'imprenditore, con un tweet, ha confermato che il soggetto cavia dell'esperimento ha pienamente recuperato in seguito all'operazione: «Ci sono stati importanti progressi, il paziente sembra essere guarito completamente. Inoltre, è in grado di muovere il cursore del mouse servendosi della forza del pensiero». Insomma, almeno per ora non sembrerebbero esserci errori di percorso nell'evoluzione tecnologica iniziata dalla società di Elon Musk, il quale aveva anche puntualizzato come l'installazione del microchip avesse l'obiettivo di perfezionare le capacità fisiche e mentali degli essere umani. L'esperimento prende il nome di Telepathy ed è stato pensato per aiutare coloro che soffrono dell'impossibilità di utilizzare un arto, per questo motivo, il fatto che il paziente sia riuscito a comandare il puntatore del mouse con la forza del pensiero è da ritenere un importante progresso scientifico.
@officialtruthseeker Neuralink is scary.. #greenscreen #fyp #elonmusk #endtimes #conspiracy #neuralink Spooky, quiet, scary atmosphere piano songs - Skittlegirl Sound
Al momento Musk non ha fornito ulteriori dettagli, se non che il prossimo obiettivo a breve termine per la prima sperimentazione umana di Neuralink è riuscire a far fare al paziente – la cui identità rimarrà sconosciuta – il maggior numero possibile di clic. Come di consueto, le critiche non si sono fatte attendere, nonostante queste non riguardino l'esperimento in sé quanto la comunicazione di Elon Musk: d'altronde, si tratta di un esperimento tanto dirompente quanto delicato e controverso a livello etico. L'Hasting Center, un importante istituto di ricerca sulla bioetica indipendente, ha pubblicato sul proprio sito web una nota a riguardo: «Aprire il cervello di un essere umano in vita con gravi problemi di salute per inserire un dispositivo merita più di un aggiornamento di due frasi pubblicato su Twitter. Non è una casualità che si tratti di una piattaforma social media non distintasi per la sua affidabilità», aggiungendo, giustamente, che Neuralink non ha mai reso pubblici i propri piani da attuare qualora l'esperimento fosse andato nel verso sbagliato. Con tutte le probabilità del caso, il programma di Neuralink saprà innescare nuovi dibattiti etici e tecnologici: un buon motivo per rimanere aggiornati con i tweet di Elon Musk.