I bagni pubblici di Tokyo potrebbero far vincere l'Oscar al Giappone?
Perfect Days ruota tutto intorno a questa eccellenza
18 Gennaio 2024
In una scena di Perfect Days – l’ultimo film di Wim Wenders, uscito nelle sale italiane a inizio gennaio – una donna straniera cerca di capire come funziona uno dei bagni pubblici del Tokyo Toilet Project, chiedendo aiuto al protagonista, un addetto delle pulizie. Il bagno in questione presenta pareti in vetro colorato e trasparente, che si opacizzano solo quando si chiude la porta a chiave. L’opera è stata realizzata da uno dei maggiori architetti giapponesi, Ban Shigeru – l’idea alla base del progetto è che, in questo modo, è possibile capire fin da subito se i bagni sono occupati, e inoltre si può verificare prima di accedere il loro grado di pulizia. A Tokyo i bagni pubblici sono considerati realmente essenziali – sono ben tenuti, gratuiti ed è facile trovarne (sono ad esempio presenti in ogni stazione della metropolitana). Ma per capire quanto per la città questi servizi siano una cosa seria, bisogna considerare nello specifico i bagni del Tokyo Toilet Project, che si trovano nel quartiere Shibuya, uno dei più grandi e conosciuti. Queste strutture sono diventate molto riconoscibili grazie al loro stile architettonico ricercato e per nulla scontato. Buona parte del fascino di Perfect Days – che sta venendo molto apprezzato da critica e pubblico – è dovuto proprio a questi bagni, che tra l'altro hanno permesso allo stesso film di essere realizzato. In origine, infatti, quella che oggi è una pellicola di finzione – nella shortlist degli Oscar per miglior film straniero – doveva essere un documentario, commissionato a Wim Wenders proprio dal Tokyo Toilet Project per raccontare questi stessi bagni così particolari.
Perché Perfect Days deve tutto al Tokyo Toilet Project
Insieme probabilmente a Foglie al vento (Aki Kaurismaki; Finlandia), La Zona di Interesse (Jonathan Glazer; Regno Unito), e Io Capitano (Matteo Garrone; Italia), ci si aspetta che Perfect Days, candidato per il Giappone, sia nella cinquina dei miglior film internazionali degli Academy Awards 2024, che si terranno a marzo e chiuderanno la stagione dei festival cinematografici. L’ultimo Oscar vinto dal Paese è quello del 2022. La pellicola di Wenders è ambientata per l’appunto nella capitale giapponese, e racconta la semplice quotidianità di un tenero addetto alle pulizie del Tokyo Toilet Project. L’interprete principale, Koji Yakusho, ha vinto il premio come migliore attore all’ultima edizione del Festival di Cannes – per entrare nella parte, ha lavorato per alcuni giorni insieme agli addetti alle pulizie del Tokyo Toilet Project. Secondo Wenders, questi bagni non avevano solo un grande valore architettonico, ma a loro modo sintetizzavano in vario modo molti aspetti della cultura giapponese – ed è esattamente per questo che ha preferito fare un film di finzione, piuttosto che un documentario. Parlando dei bagni del Tokyo Toilet Project, il regista tedesco ha detto che, oltre alla loro «assoluta bellezza architettonica», rappresentano «il forte senso di “servizio” e di “bene comune” del Giappone. [...] Sono rimasto sorpreso da quanto possano essere un pezzo della cultura quotidiana locale». Wenders era stato inizialmente coinvolto in questo progetto grazie al suo stretto rapporto con il Giappone – alla fine degli anni Ottanta, ad esempio, aveva realizzato un documentario sullo stilista Yohji Yamamoto, dal titolo Appunti di viaggio su moda e città.
Il Tokyo Toilet Project, invece, nasce nel 2018 con lo scopo di incentivare l’uso dei bagni pubblici in città, scoraggiando al tempo stesso l’idea che siano luoghi sporchi e pericolosi. La trovata è stata di Koji Yanai, presidente dell’azienda Fast Retailing, che possiede Uniqlo – il marchio ha infatti collaborato alla produzione di Perfect Days. L’iniziativa è poi stata sostenuta da una nota fondazione benefica giapponese, che ha coinvolto una serie di celebri architetti, a cui è stato chiesto di disegnare più di 15 nuovi bagni pubblici nell’area di Shibuya. La prerogativa, però, oltre a dover essere il più possibile accessibile, è che queste strutture avessero una forte connotazione estetica e che fossero immediatamente riconoscibili. Come si può notare in Perfect Days il progetto è riuscito – l’ultimo bagno commissionato è stato inaugurato a marzo 2023.