Il 2024 potrebbe essere l'anno peggiore di sempre per AirBnB
Quando tutti i nodi vengono al pettine
15 Gennaio 2024
Un metodo di prenotazione alquanto semplice e campagne marketing simpatiche sono state la chiave del successo di AirBnB, la piattaforma online per gli affitti brevi che spopola tra i turisti che vogliono trovare il giusto spazio per le proprie vacanze. Malgrado la catena sia riconosciuta in tutto il mondo per i vasti benefici che offre agli albergatori in confronto alle più costose e meno accoglienti stanze d’albergo, nell’ultimo anno sono stati diversi i casi di sventura con protagonista AirBnB. Solo durante l’autunno scorso, gli sono stati confiscati 779 milioni di euro a causa di un’omessa dichiarazione fiscale in Italia, ed è finito al centro di un’inchiesta per gli affitti abusivi a Roma, senza contare gli innumerevoli post di lamentela sui social nei confronti della piattaforma con tanto di fotografie, dai raggiri per i rimborsi sui danni alle truffe degli Host che affittano catapecchie al prezzo di una casa da sogno. Da anni, gli utenti di Reddit bramano l’arrivo della fine per AirBnB, lamentando tutte le truffe e gli abusi che hanno dovuto subire dalla loro iscrizione alla piattaforma. Nel 2024, sembra che il momento della resa dei conti sia finalmente arrivato.
Inizialmente, l’idea alla base degli affitti AirBnB funzionava benissimo. Nata nel 2007 come alternativa più economica e agevole rispetto agli hotel, la start-up di Brian Chesky, Nathan Blecharczyk, e Joe Gebbia era a tutti gli effetti una gallina dalle uova d’oro per l’industria alberghiera. Mentre gli host potevano finalmente gestire il proprio immobile autonomamente, gli albergatori avevano una maniera alternativa per passare le proprie vacanze: vivere l’esperienza come un local. Dopo aver riportato una crescita del 40% di anno in anno fino al 2022, nel 2023 AirBnB ha osservato un rallentamento improvviso del turnover aziendale, complici, in primis, l’aumento delle case e dei prezzi d’affitto. Secondo un’inchiesta del media inglese Which? , in Inghilterra gli hotel sono diventati più economici degli AirBnB in almeno 24 delle 30 città osservate, senza contare l’aggiunta dei servizi che vengono calcolate dalla piattaforma a fine affitto. Per uno strano capovolgimento di ruoli, la soluzione più economica per gli affitti brevi adesso sono gli alberghi.
@thetravelergene This is what Rome looked like before Covid #rome #italy #overtourism #trevi #fontanaditrevi #italia #travel #tiktoktravel #crowded On an Evening in Roma - Dean Martin
Anche se gli anni della pandemia hanno ampiamente contribuito al declino di AirBnB, dato che nel 2020 la piattaforma ha vissuto un boom di richieste storico in virtù della modalità di lavoro da remoto, paradossalmente è stato proprio l’aumento di offerte sul sito a fermare l'ascesa della piattaforma. Moltiplicandosi a maggior velocità rispetto alla richiesta, incidendo sulla distribuzione della popolazione nei centri storici, sulla qualità della vita dei borghi turistici e quindi sul loro fascino, gli affitti brevi hanno perso il loro charme. Già nel novembre del 2022 il Time riportava che «il numero di annunci di affitti a breve termine disponibili negli Stati Uniti è salito a 1,38 milioni a settembre. Si tratta di un aumento del 23,2% rispetto all'anno precedente» che ha finito per trasformare completamente il tasso di occupazione delle città americane. Anche in Italia, il cosiddetto turismo tossico sta mettendo a dura prova città come Venezia e l’Isola d’Elba, rendendo un vero e proprio inferno in via d’estinzione paesi che fino a poco prima erano considerati paradisi idilliaci. Con l'istituzione di nuovi regolamenti per gli affitti brevi, i governi stanno provando a tamponare i danni.
AirBnB says a family member “unintentionally” used my credit card [USA]
byu/FullmetalActuary inAirBnB
Seguendo un effetto domino interminabile, il calo delle prenotazioni e l’aumento delle tasse che dovranno pagare gli host stanno contribuendo all’aumento degli affitti, oltre che all’aumento degli immobili nei centri storici e all’eventuale svuotamento dei borghi cittadini. Secondo le previsioni di AirDNA, i prezzi sono destinati a salire ancora nel corso del 2024, con le tariffe giornaliere che arriveranno a toccare aumenti del 2,1%. Il nuovo anno presenta dunque un punto di non ritorno per la piattaforma di affitti brevi più famosa al mondo: soccombere alla crisi e chiudere i battenti, o revisionare le proprie pratiche in favore di un rebranding strutturale, per ripartire da zero.