Come il cinema italiano sta sfruttando lo sciopero di Hollywood a proprio favore
Senza Timothée Chalamet e compagnia sul red carpet, i film italiani possono riscuotere più successo
11 Settembre 2023
Il Festival del Cinema di Venezia ha sempre ospitato film italiani, ma mai più di tre. Quest'anno gli schermi della laguna hanno contato ben sei presenze nostrane, il numero più alto degli ultimi 25 anni, e una selezione che conta tutte pellicole particolarmente ambiziose, i cui budget superano i 7 milioni di euro – cifra che fino a una decina di anni fa era considerata molto elevata per le produzioni made in Italy. I film italiani dopo la pandemia sono molto cambiati e oggi, per recuperare terreno, puntano ad attirare un nuovo tipo di spettatore. Con l’aumento dei contributi pubblici destinati al cinema, le produzioni del nostro Paese sono diventate via via più grandi, e oggi molte sono pensate per raggiungere una platea più ampia e per funzionare anche all’estero. In quest’ottica sono stati realizzati film i cui generi non erano – storicamente – nelle corde del cinema italiano, che negli ultimi anni si è invece aperto a narrazioni di guerra, ai fantasy o ai polizieschi, mantenendo comunque alti standard tecnici – sull’onda di successi come Gomorra, che all’estero sono stati molto apprezzati.
Perché Hollywood è in sciopero?
A questo periodo favorevole per il cinema italiano si aggiungono aspettative di incasso più alte, favorite dalla minor concorrenza in sala dei grandi film americani. Sì, perché nei prossimi mesi le pellicole in uscita provenienti dall’America saranno poche, a causa dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, a cui da poco più di un mese si è aggiunto quello degli attori. I disagi in corso nascono dal fatto che sindacati e l’associazione che rappresenta i grandi studi di produzione non trovano un accordo su due temi considerati molto importanti nel settore: il primo riguarda i pagamenti e le condizioni migliori, specialmente rispetto ai cosiddetti “residuals”, ovvero i compensi derivanti dal diritto d’autore per la riutilizzazione delle opere – molto cambiata con la diffusione delle piattaforme di streaming; il secondo ha invece a che fare con la regolamentazione dell’uso dell’intelligenza artificiale nell’industria. Tra gli effetti di questa agitazione c’è per l’appunto la riduzione del numero di film e serie realizzati in America e distribuiti nel mondo.
La rivincita dei film italiani a Venezia
Il Festival di Venezia è il primo grande evento internazionale del settore cinematografico che si svolge da quando sono cominciati gli scioperi di attori e sceneggiatori: viste le loro conseguenze sulla distruzione dei film americani, e il fatto che sono in concorso numerose pellicole italiane ambiziose, la kermesse veneziana potrebbe fare da apripista ad una stagione favorevole per il cinema made in Italy. Ci potrebbe essere più spazio per la promozione e per la permanenza nelle sale dei film italiani, che in questo modo avrebbero maggiori occasioni di guadagno – soprattutto se sono ambiziosi come quelli presentati a Venezia. Inoltre, gli effetti degli scioperi (che non sembrano vicini alla fine) si ripercuoteranno almeno fino alla fine del 2024 – anche durante il prossimo anno, perciò, assisteremo a una riduzione del numero di film e serie tv americane, e in questo periodo il cinema italiano potrebbe tentare di imporsi maggiormente.
Quali film americani hanno spostato la data di uscita
La distribuzione delle pellicole italiane, nel nostro Paese e all’estero, fatica a competere con quella americana – che hanno budget molto più alti e possono sfruttare attori e attrici conosciuti in tutto il mondo. Per effetto degli scioperi, che hanno generato ritardi in tutta la catena, gli studios hanno già spostato la data di uscita di film di grande portata mediatica, come Dune 2, con Timothée Chalamet, Godzilla x Kong: The New Empire e Lord Of the Rings: The War Of The Rohirrim (uno spin-off de Il Signore Degli Anelli). È finito in questa spirale anche Challengers, il film di Luca Guadagnino con Zendaya che doveva aprire il Festival di Venezia: al suo posto è stato inserito un film italiano, Comandante di Edoardo De Angelis, con protagonista Pierfrancesco Favino nei panni di un comandante di sottomarini durante la Seconda guerra mondiale. Anche se le due pellicole giocheranno evidentemente campionati diversi, si tratta di una coincidenza che in qualche modo dimostra lo spazio che il cinema italiano si sta prendendo e che continuerà a prendersi nei prossimi mesi.