Alberto Malanchino
Attore, Milano
«Vorrei vedere sulle scene italiane attori neri, asiatici, bianchi e altri meritevoli di stare su un palco o sul set per la loro bravura e non perché debbano interpretare il luogo comune che il loro colore rappresenta».
Qual è la parte della tua carriera di cui sei più orgoglioso e perché?
Il monologo teatrale "Verso Sankara" che mi ha visto interprete, insieme alle musiche di Moussa Sanou, per la regia di Maurizio Schimdt, è stato uno dei momenti più importanti della mia carriera. Uno spettacolo che è stato frutto di un mese di ricerca in Burkina Faso. Questo viaggio è stato fondamentale, non solo perché mi ha dato il privilegio di scoprire alcuni aspetti più umani di Thomas Sankara, grazie ai racconti di amici e familiari ma anche perché mi ha dato modo di riflettere in modo disincantato sulla situazione del Paese negli ultimi anni. Tornare nella Terra di mia madre è stato un tuffo nei ricordi ormai appannati della mia infanzia. La soddisfazione ha toccato il culmine quando sono stato contattato da persone di diversa origine (Italiani e non) che tramite il nostro racconto hanno avuto la sensazione che parlassimo anche del loro "ritorno a casa".
Raccontaci di un lezione importante che hai imparato nel tuo percorso professionale.
Forse la lezione più importante è aver compreso che la fortuna non esiste, sicuramente non come la immaginiamo nel senso comune. Potrebbe essere vista come la costante applicazione nelle cose che ami fare, unita alla capacità di cogliere l'attimo.
Cosa diresti al te stesso di 13 anni?
Gli direi di studiare di più e di non preoccuparsi troppo delle responsabilità dei "grandi". Gli direi: "Fregatene di come appari al resto del mondo perché tanto ci sarà sempre qualcuno che ti vedrà diverso, sbagliato e sai cosa? Alla fine, se dovessi cambiare per il gusto di compiacerli, troveranno altre cose in te che non andranno a genio. Non vale la pena farsi il sangue amaro… Impara a valorizzare le persone che ti amano e tieniti stretto chi ti sa fare una critica perché ti vuole bene ". Gli direi anche di mangiare meno cibo schifoso.
Quali cambiamenti speri di vedere nel tuo settore in Italia nei prossimi 5-10 anni?
Vorrei vedere un sistema televisivo, teatrale e cinematografico più inclusivo, capace di raccontare storie fuori dallo stereotipo e dallo schema classico. Timidamente le cose stanno cambiando ma la strada è lunga. Vorrei vedere attori neri, asiatici bianchi e altri meritevoli di stare su un palco o sul set per la loro bravura e non perché debbano interpretare il luogo comune che il loro colore rappresenta. Mi piacerebbe vedere più donne in ruoli di comando e responsabilità. Penso che il sistema attuale sia molto sproporzionato su questo fronte. Come si possono cambiare le cose se la leadership è rappresentata solo da un certo tipo di sesso e colore?