Binta Diaw
Artista, Milano
«Essere parte di una città, una nazione o una comunità implica assumersi delle responsabilità. Io cerco di assumermi delle responsabilità anche attraverso la mia arte».
Raccontaci in che momento della tua vita hai notato per la prima volta di vedere il mondo come un’artista.
Non penso ci sia stato un primo momento. Fin da piccola ho sempre tenuto in mano una matita o un pennarello per disegnare ciò che avevo attorno a me. Questo modo di esprimermi si è definito sempre di più con gli anni fino a quando ho scoperto la scultura.
Cosa diresti alla te stessa di 13 anni?
Alla Binta di 13 anni direi "Believe in people who believe in you". Le mie insegnanti di arte mi hanno spinto a seguire questa mia passione.
Raccontaci di come la realtà sociale ha influenzato il tuo lavoro.
Il mio lavoro racconta le realtà che ho vissuto e le realtà di minoranze non considerate dal contesto sociale, culturale e politico in cui sono nata e cresciuta. Essere parte di una città, una nazione o una comunità, implica assumersi delle responsabilità. Io cerco di assumermi delle responsabilità anche attraverso la mia pratica artistica.
Quali cambiamenti speri di vedere nel tuo settore in Italia nei prossimi 5-10 anni?
Spero di vedere tanti artisti consapevoli, appassionati e non superficiali. Spero di vedere artisti italiani neri fare parte di grandi collezioni d'arte in musei e gallerie private. Spero di vedere operatori e operatrici della cultura sempre più coinvolti nei nuovi progetti.