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Neve a bassa quota

Neve a bassa quota

Non so voi, ma io ho freddo. Sarà l’impressione, o forse perché, per una volta i metereologi hanno indovinato ed io credendo che non ci sarebbero mai riusciti, non mi sono preparata. Fatto sta che le temperature sono vertiginosamente crollate, il termometro segna inesorabilmente valori bassissimi e per ripararsi a questo punto bisognerà pure inventarsi qualcosa.

L’unica cosa che mi consola è che non sono sola. Come me, milioni di persone e flotte di fashioniste – che non vedevano l’ora- al primo gelo, hanno spacchettato l’equipaggiamento da settimana bianca e invaso i corsi cittadini, vestite come se stessero passeggiando per Cortina.
Se non ve ne foste ancora accorti, infatti, l’abbigliamento da montagna è stato definitivamente sdoganato, e complice questo tempo gelido, oggi, è possibile andare in giro bardati dalla testa ai piedi, senza rischiare di essere confusi per i parenti italici dello Yeti.

Del resto poi, a pensarci bene, è un peccato riservare la comodità di moonboot, cappelli in pelo, bomber strapieni di piume, maglioncini tirolesi ad una sette giorni sulle piste, dove il massimo che ti si nota è il naso rosso e la competizione, lungi dall’essere fashion, è sporty. Ahinoi!!!

Per non parlare poi del costo di suddetta armatura. Una spesa ingente che come la modaiola ben sa, non può essere spalmata su un lungo periodo, costringendo, una volta fatto l’acquisto a tenerlo buono per anni, senza possibilità di rinnovo. Ecco perché ci sentiamo di aderire, al via libera in città di puffas colorati al neon e doposci giganteschi – non ci riferiamo ai soliti Uggs- per affrontare, come una pista nera, lo shopping da capodanno estremo. Semaforo verde, inoltre, per i cappelli a pon pon e gli stick da labbra ultra-protettivi, necessari anche solo per andare a prendere il latte. Non lesinate, poi, sui collo-alto che con una sciarpa coordinata ad hoc, escono dal ghetto della “maglia-da-pensionato” per diventare Couture. Couture da montagna a valle, per essere più precisi.

La stessa pelliccia, che già da qualche tempo passeggiava in città indisturbata, sarà felice di avere per compagnia paraorecchie pelosi, montoni da vetta innevata, maglioni enormi in cashmere: avvolgenti, morbidi e soprattutto caldi.

Il marciapiede diviene così una pista e la metro che ci scorrazza ovunque, un comodo skilift da strada. Per saltarci su, naturalmente, invece del pass, lo sciarpone avvolto a giri sulla testa e le calosce salva pioggia, insieme all’ombrello a tinta e i guanti al gomito.
Per passare le vacanze in città, come al Sestier, senza spendere una lira. Meglio di così?