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Supreme vs Morrissey

Una campagna controversa

Supreme vs Morrissey Una campagna controversa

Cosa succede quando una rockstar internazionale viene scelta come volto per un brand icona della scena skate? Nulla di buono, a giudicare da quanto emerso in questi giorni riguardo alla sfortunata collaborazione tra Morrissey – ex leader degli Smiths – e Supreme.

Lo scorso ottobre Moz aveva posato dinanzi all’obiettivo di Terry Richardson per la campagna di t-shirt del brand, che in passato ha coinvolto personaggi del calibro di Lou Reed, Kate Moss e Lady Gaga. Poco dopo il rilascio delle immagini, Morrissey ha espresso il suo grande rammarico: “I apologise enormously for the enfeebled photograph of me issued this week by Supreme […] I considered the photograph to be fit only for a medical encyclopedia and I pleaded with Supreme not to use it. This was before I learned that Supreme were sponsored in part by the beef sandwich pharaoh known as White Castle. Supreme were issued with a legal caution not to use the photograph and their fee would be returned. Evidently Supreme have ignored my lawyer” recita il suo sito web.

Oltre a non apprezzare gli scatti realizzati da Richardson, il cantante solleva una questione di natura etica: Supreme ha collaborato in passato con la catena di hamburger White Castle, e Morrissey, vegetariano convinto, rifiuta categoricamente l’associazione.

Non avendo ricevuto il risarcimento richiesto per non pubblicare le immagini – e finanziare un eventuale nuovo testimonial – Supreme si è riservata la libertà di rilasciare gli scatti con le modalità stabilite dal contratto iniziale.