Supreme vs Morrissey
Una campagna controversa
15 Febbraio 2016
Cosa succede quando una rockstar internazionale viene scelta come volto per un brand icona della scena skate? Nulla di buono, a giudicare da quanto emerso in questi giorni riguardo alla sfortunata collaborazione tra Morrissey – ex leader degli Smiths – e Supreme.
Lo scorso ottobre Moz aveva posato dinanzi all’obiettivo di Terry Richardson per la campagna di t-shirt del brand, che in passato ha coinvolto personaggi del calibro di Lou Reed, Kate Moss e Lady Gaga. Poco dopo il rilascio delle immagini, Morrissey ha espresso il suo grande rammarico: “I apologise enormously for the enfeebled photograph of me issued this week by Supreme […] I considered the photograph to be fit only for a medical encyclopedia and I pleaded with Supreme not to use it. This was before I learned that Supreme were sponsored in part by the beef sandwich pharaoh known as White Castle. Supreme were issued with a legal caution not to use the photograph and their fee would be returned. Evidently Supreme have ignored my lawyer” recita il suo sito web.
Oltre a non apprezzare gli scatti realizzati da Richardson, il cantante solleva una questione di natura etica: Supreme ha collaborato in passato con la catena di hamburger White Castle, e Morrissey, vegetariano convinto, rifiuta categoricamente l’associazione.
Non avendo ricevuto il risarcimento richiesto per non pubblicare le immagini – e finanziare un eventuale nuovo testimonial – Supreme si è riservata la libertà di rilasciare gli scatti con le modalità stabilite dal contratto iniziale.