30 things you didn't know about Jordan Brand
We are Jordan
11 Giugno 2015
E' inutile complicarsi l'esistenza cercando perennemente di dimostrare alle persone di saperne una più del diavolo: il dono dell'onniscienza non è decisamente roba terrena.
Prendiamo ad esempio in esame il mondo delle sneakers - e nello specifico di Jordan - siete davvero sicuri di conoscerne ogni aspetto? Ogni release? Ogni modello? Ogni colorazione? Ogni variante? Ogni collaborazione? Ogni curiosità? Proprio tutto?
Dai, è il momento perfetto per arrenderci di fronte all'indiscutibile umana finitezza e per ritrovare il piacere della scoperta.
Perchè sapere tutto sul mondo Jordan è bello... ma imparare nuovi aneddoti lo è ancora di più. Dal 12 al 14 giugno, si festeggiano trent’anni d’innovazione ed eccellenza a Place de la Concorde, non dimenticatevelo! Quai 54 is back!
A voi!
1# LE AUTOMOBILI E JORDAN BRAND: NEVERENDING LOVE.
Michael Jordan è sempre stato un amante delle quattro ruote. Una passione talmente radicata, la sua, da arrivare persino a diventare lo starting point per lo sviluppo del design della Air Jordan XIV.
...e sempre rimanendo in tema automobili: nel 1984, Jordan chiese a Nike anche un'automobile come parte della ricompensa per la partnership. Il contratto fu firmato e MJ ottenne, tra le altre, anche l'auto richiesta.
2# QUANDO MICHAEL JORDAN VIDE PER LA PRIMA VOLTA LA AIR JORDAN, INIZIALMENTE NON NE FU DEL TUTTO CONVINTO.
La sua affermazione di fronte alla scarpa che negli anni successivi influenzerà sport e street culture fu: "non la indosserei mai. Sembrerei un clown".
(Il suo scetticismo è però motivato: all'epoca non si era abituati a colori forti sui campi da gioco. Oltre a bianchi, grigi o al massimo i colori delle squadre, non si osava).
3# JORDAN E IL RIFIUTO DEI PANTALONCINI CORTI.
Lavorando alla sua linea per Nike, Michael Jordan fu assolutamente contro l'introduzione di pantaloncini corti. Grazie a questa sua opposizione, vennero inseriti pantaloni da gioco più lunghi, ossia gli antenati dei basketball shorts a cui siamo abituati oggi. Un'intuizione che ha segnato la storia del costume di uno sport e di più generazioni.
4# GIA' NEL 1985 ERA PRESENTE UN JUMPMAN LOGO SEPPUR NON ESATTAMENTE UGUALE A QUELLO ATTUALE. ERA CHIAMATO "THE JORDAN WRAP JUMPER"
La genesi di quello che diventera' negli anni un vero e proprio status symbol.
5# MICHEAL JORDAN ED IL TOUR PROMOZIONALE EUROPEO.
In occasione della sua seconda season, nell'estate del 1985 Micheal Jordan intraprese un tour promozionale con Nike per l'Europa, fermandosi in città come Londra e Parigi - tra le altre. Durante un exhibition game a Trieste, Jordan ruppe un canestro con uno dei suoi celebri dunk. Quel fatto sorprendente fu commemorato con una special colorway della Jordan I.
6# L'IBRIDO JORDAN I/II.
Tra la prima Air Jordan e la Air Jordan II, fu realizzato un modello ibrido delle due calzature. La creazione fu motivata dal fatto che nell'ottobre del 1985 Jordan si ruppe un osso del piede: per rendergli più agevole il ritorno in campo, ecco quindi nascere una scarpa da gioco che mixava l'upper della Jordan I e la suola extra cushioning della Jordan II.
7# LA AIR JORDAN II ERA UN PRODOTTO INTERAMENTE EUROPEO: MADE IN ITALY, UTILIZZANDO UNA TECNOLOGIA SPAGNOLA.
La Air Jordan II era una scarpa unica nel suo genere: disegnata in America, sviluppata seguendo una tecnologia spagnola e ricoperta di pregiata pelle italiana, segnava una sostanziale rottura con il design originario. Un esempio? L'assenza dello Swoosh e l'introduzione di innovazioni interne come il Dynamic Fit.
8# IL JUMPMAN E' STATO INTRODOTTO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1988, PER CONFERIRE ALLA LINEA UNO STILE PIU' PERSONALE E SOFISTICATO.
Nell’armadio di Michael Jordan, nel 1988, gli abiti di sartoria avevano iniziato a prendere il posto delle tute. Lo stile raffinato delle Air Jordan II aveva messo le basi su cui Tinker Hatfield avrebbe disegnato le Air Jordan III. Lo stile più sofisticato di Jordan, il suo amore per gli stilisti italiani e per i brand americani avevano aperto la strada per il nuovo logo, uno Jumpman ridisegnato e minimale.
9# LA AIR JORDAN III UN TEMPO ERA CHIAMATA "THE AIR JORDAN REVOLUTION"
Il nome fu giustificato dal fatto che la scarpa fosse una vera e propria rivoluzione all'epoca: portò per la prima volta l'aria visibile nel campo del basket. Un design rivoluzionario per una scarpa rivoluzionaria anche dal punto di vista funzionale.
10# L'ELEPHANT PRINT NON E' STATO AGGIUNTO SULLA JORDAN III SOLO PER MOTIVI ESTETICI
La pelle utilizzata sulla Jordan III, ha sicuramente dato alla scarpa da basket quel tocco luxury mica male ma il motivo della sua introduzione non è puramente estetico: il materiale era sia bello alla vista che resistente durante i vari match.
11# THE FLIGHT CLUB FAN CLUB - NEW ERA OF AIR JORDAN
12# LA SUOLA TRASPARENTE DELLA JORDAN V SI ISPIRA ALLE NIKE MAG.
Prima della Jordan V, la suola trasparente non era cosa così comune nel mondo delle sneaker. Tinker Hatfield questa volta prese ispirazione dalla suola delle Nike Mag, create per "Ritorno al Futuro". Ecco nascere la suola trasparente delle Jordan V: l'inizio di una lunga serie.
13# MOLTISSIME AIR JORDAN PRENDONO ISPIRAZIONE DAL DESIGN DELLE AUTO EUROPEE.
Il design delle auto italiane, con le loro linee fluide e il loro senso di potenza e velocità, era la musa ideale per lo sviluppo dei design Jordan. Osservando infatti nello specifico i prodotti di Jordan Brand, si può notare una certa somiglianza con alcuni modelli di lusso di supercar europee: partendo dalla Jordan VI, passando per la XIV e la XVIII e arrivando alla IV. La connessione tra motori e mondo Jordan non è mai stata così evidente.
14# I "BAT BOOTS" IN "BATMAN RETURNS" INCORPORANO LE AIR JORDAN VI.
Tinker Hatfield è la mente malefica dietro alla creazione dei "Bat Boots" di Batman in "Batman Returns". Come astenersi dall'apporre pure in questo caso la propria firma? Ecco quindi incorporato un paio di Air Jordan VI negli iconici stivali del super eroe.
15# IL CLEAN TOE DELLA JORDAN VI SI ISPIRA ALLE SCARPE ITALIANE E SANCISCE L'INIZIO DI QUELLO CHE SARA' NEGLI ANNI UN TEMA RICORRENTE.
16# LA JORDAN VII FA PARTE DI UN'ERA DI JORDAN SENZA L'ICONICO SWOOSH.
...La decisione fu dura ma alla fine Tinker Hatfield capì che era giunto il momento che Air Jordan prendesse il volo per conto suo. Il design doveva parlare, non tanto il fatto di appartenenere al colosso Nike.
17# MJ NON INDOSSO' MAI LA JORDAN IX COME SCARPA DA BASKET.
La Air Jordan IX uscì proprio nel momento in cui Micheal Jordan aveva ormai annunciato il suo ritiro. Sebbene MJ non indossò mai fisicamente sui campi da basket il nuovo design, quando nel novembre del 1994 venne costruita la statua a lui dedicata a Chicago, le Air Jordan IX ottennerò ancor più fama: eccole per sempre ai piedi di MJ, in una versione in bronzo e granito nero.
18# THE AIR JORDAN X BRIEFLY AVEVA UNA PUNTA DIFFERENTE
Michael Jordan was always watching. The Air Jordan X was released during his first time out of the professional game, and Tinker Hatfield was keeping the dream alive. Despite Jordan’s plain toe request, Hatfield decided to add a simple tip to the toe. When Hatfield showed Jordan the shoe, he made his disdain for the tip heard, so the team tiptoed back to the drawing board, and it was swiftly edited. However, it wasn’t jettisoned fast enough for an initial batch that hit store shelves. Every subsequent edition of the tenth Air Jordan left out the controversial tip.
19# IL LANCIO DELLA AIR JORDAN RETRO COINCISE CON IL PRIMO RITIRO DI JORDAN
Per un attimo, sembrò che fosse davvero finita. Michael Jordan era fuori dal gioco ma i fans sapevano che aveva ancora tanto da fare e rimasero speranzosi. Nell’estate ’94 Nike comincio a riproporre alcuni momenti iconici della Air Jordan, ma quando nel marzo ’95 Jordan tornò sulla scena, l’enfasi torno ad essere posta sulla novità. Dopo il secondo ritiro di Jordan nel ’99, il programma nostalgico riprese vita includendo la nuova retro + colorways con Jupman branding.
20# LA AIR JORDAN XI SI ISPIRA ALLE AUTO CABRIO, AGLI AEROPORTI, AI TOSAERBA ED ALLE SCARPE DA BASEBALL GIAPPONESI.
Nessuna Jordan ha tante ispirazioni quante ne ha la Jordan XI. Un paio di scarpe da baseball giapponesi in pelle, fece capire a Tinker Hatfield il potenziale del materiale nelle performace; le auto cabrio, gli aeroporti e i tosaerba, invece, furono il punto di partenza per il look. Un design classico che nacque quindi da una serie di luoghi ed oggetti assolutamente comuni e con pochissime affinità tra di loro.
21# LA JORDAN PREFERITA DI SPIKE LEE E' LA JORDAN XI.
...O così dice.
22# LA AIR JORDAN XII ERA PARZIALMENTE ISPIRATA ALLE SCARPE DA DONNA.
La Air Jordan XII fu la prima AJ silhouette ad incorporare Zoom Air cushioning che prendevano ispirazione dai design delle calzature femminili. Quella classe e quell'eleganza tipicamente femminili furono il punto di partenza di Tinker Hatfield per la creazione della sneaker.
23# IL NICKNAME "BLACK CAT" DI MICHAEL JORDAN NAQUE A META' DEGLI ANNI '90.
A metà degli anni '90, un amico di MJ a conoscenza delle sue incredibili tendenze competitive nei confronti di ogni sport, iniziò a chiamarlo scherzosamente "black cat" per la sua somiglianza la pantera per quanto riguarda agilità e velocità d'attacco. Quando Tinker Hatfield iniziò a disegnare la Air Jordan XIII non era ovviamente a conoscenza di questo fatto ma, sorprendentemente, una delle sue fonti d'ispirazione per lo sviluppo del design della scarpa fu proprio lo stesso felino.
24# NELL'OTTOBRE DEL 1997, MICHEAL JORDAN GIOCO' A PARIGI.
Prima dell'inizio della stagione 1997/98, Micheal Jordan giocò una championship con la sua squadra di Chicago a Parigi. Con team da tutta Europa, dal Nord America e dal Sud America a prendere parte, la squadra di Jordan vinse battendo i francesi ed i greci.
25# LA PRIMA SCARPA JORDAN NON DESTINATA AL BASKET FU LA JUMPMAN SUPER FREAK FOR RANDY MOSS, NEL 2000.
Nato nell'ottica del basket, Jordan Brand non si fermerà essenzialmente a questo sport. La Super Freak per Randy Moss, in quest'ottica, è considerata la prima scarpa non concepita essenzialmente per il basket - ma bensì per il football. Tu chiamale se vuoi, mire espansionistiche.
26# LA AIR JORDAN XVII USCI' CON LA PERFORMANCE DI UNA CANZONE ISPIRATA DALLA SCARPA
La musica ha interagito con la Air Jordan fin dall’inizio. Le scarpe sono state ai piedi dei personaggi più iconici e sulla XVI comparvero delle note musicali. La scarpa era un’esperienza e il CD aggiunse una profondità sonica, trasformando le note in una performance intitolata “The Greatest”
27# LA AIR JORDAN XVII FU MOLTO PIU' DI UNA SEMPLICE SCARPA: FU UN'ESPERIENZA.
La scarpa venne proposta in un packaging di metallo, con annesso CD musicale: la traccia contenuta, "The Greatest", si ispirava alla stessa Jordan XVII.
28# LA AIR JORDAN XX’S E’ STATA ISPIRATA DA TINKER HATFIELD CHE VISITO’ UN PRODUTTORE DI TROMBE
Ci sono molti dettagli che caratterizzano la Air Jordan XX, lo strappo sulla caviglia è uno di questi. Ogni parte della scarpa racconta la storia della vita di Jordan: carriera, famiglia, amici e personalità. Hatfield visitò questo artigiano che produceva trombe e rimase colpite dalle storie che legavano i prodotti alla musica. Ancora una volta il jazz ha un ruolo in questa serie.
29# LA PRIMA COLLABORAZIONE DI JORDAN BRAND FU CON UNDEFEATED NEL 2005.
Nel 2005 Jordan Brand collaborò con la boutique Los Angeles-based Undefeated nella creazione di una versione di Air Jordan IV dal sapore military. La scarpa prendeva ispirazione dai colori delle giacche militari e fu prodotta in edizione veramente super limitata: solamente 72 paia furono commercializzate.
30# JORDAN BRAND INIZIO' A SPONSORIZZARE IL QUAI 54 TOURNAMENT NEL 2007 E SOLO NEL 2009 LA LORO PRIMA SPECIAL EDITION SHOE VIDE LA LUCE.
Il Quai 54 tournament, ogni estate a Parigi dal 2002, è oggi uno dei più grandi showcase di streetball e della cultura ad esso connessa. Nike Basketball è dal principio coinvolto nelle varie edizioni ma Jordan Brand iniziò la sua co-sponsorship solamente nel 2007. Nel 2009, un'edizione speciale della Quai 54 Air Jordan I fu resa disponibile solo per pochi fortunati, seguita poi negli anni da una Jordan IX, una Jordan V e da una Team ISO 2.