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Conde Nast is Transforming Style.com into a Global E-Commerce Player

Conde Nast is Transforming Style.com into a Global E-Commerce Player

L'interesse di Condé Nast nei confronti degli inesplorati terreni dello shopping online è in costante aumento: è stato infatti annunciato il lancio della nuovissima piattaforma e-commerce del colosso, previsto per il prossimo autunno. Protagoniste del progetto saranno due realtà editoriali consolidate, che si fonderanno tra di loro in una venture rivoluzionaria. Style.com, uno dei website di riferimento per quanto riguarda le fashion news e i runaway coverage, verrà trasformato in una destinazione e-commerce globale - ed i suoi contenuti editoriali saranno spostati sotto l'ombrello di Vogue America, per la precisione su un nuovo url creato ad hoc, voguerunaway.com.

L'e-commerce di Condé Nast sarà un'innovativa vetrina per circa 100/200 brand divisi in diverse categorie merceologiche, dal luxury fashion ai gadget tecnologici, dai prodotti beauty fino ad arrivare a quelli artistici, tutti contraddistinti dall'accurata visione dello stile e del lifestyle coniata dai brand del portafoglio CN - tra i quali Vanity Fair, Glamour, GQ, Condé Nast Traveller e Wired.

Con questa sapiente mossa, la venture tra Style.com e Vogue assicurerà a Condé Nast il controllo di un mercato globale, l'eliminazione dell'inutile duplicazione dei costi associata alla somiglianza dei contenuti di Style.com e Vogue.com, nonché un consolidamento dei due brand.

"In qualche modo Style.com si sovrapponeva alla visione di Vogue.com: è anche per questo motivo che abbiamo deciso di coinvolgere questo grande nome nel nostro progetto e-commerce" dice Jonathan Newhouse, presidente e capo esecutivo di Condé Nast International. "Se le compagnie e-commerce pagano per raggiungere il bacino d'utenza che legge i nostri magazine e naviga sui nostri website, perchè non dovremmo farlo pure noi, che conosciamo i nostri users meglio di chiunque altro e abbiamo già instaurato un rapporto di fiducia con loro? Perchè non dovremmo offrire un servizio simile? Non potremmo farlo meglio?"

Ovviamente, la separazione "stato-chiesa" tra la realtà editoriale di Condé Nast e le nuove operazioni commerciali, rimarrebbe netta: "Non vogliamo che quelli dell'e-commerce dicano agli editor o ai fotografi cosa pubblicare sui magazine. Sicuramente ci sarà della comunicazione, ma ciò non implica che i nostri editor diventino agenti di vendita. Non è assolutamente la nostra intenzione" ribadisce Newhouse.

Che il matrimonio tra magazine online ed e-commerce sia l'alba di una nuova modalità per concepire la fruizione del web? Sicuramente un approccio informativo strettamente legato ad uno commerciale non farà altro che rendere i futuri processi d'acquisto più immediati e, a questo punto si spera, appaganti.