The Game of Males - Nick Wooster
The alpha male of American streetstyle
03 Ottobre 2013
Dicono che dietro a una grande uomo c'è sempre una grande donna, ma sono solo le donne a essere grandi? Delle regine del fashion system si è scritto e si scriverà ancora molto, ma vi siete mai chiesti chi sono le loro versioni al maschile? The Game of males è una lente di ingrandimento sulla figura del "self made man" nella società odierna, moderni free climbers della piramide sociale del fashion system, istrionici uomini dalle attività e interessi polieidrici che catturano l'attenzione e il favore degli addetti ai lavori e dei semplici curiosi. I loro volti rimbalzano da un capo all'altro del web e tutti abbiamo imparato a riconoscerne tratti e fisionomie. Ma chi sono realmente i signori dello stile?
Milano dopo la fashion week vive in una sorta di hangover immobile e permanente, tutte le articolazioni cittadine sono intorpidite da sei giorni di eccessi. Nel frattempo, il carrozzone delle fw si appresta a calare il suo sipario sulla Ville Lumiere.
L'uomo del quale vi stiamo per parlare è un'icona: mattatore delle fashion week, e re indiscusso di ogni sfilata degna di nota. Le sue zampate chirurgiche colpiscono ogni bersaglio. Dopo aver lasciato la posizione di Vice Presidente e Head Designer per J.C. Penney, l’ultima battuta di caccia del picaresco Mr. Wooster, salito alla ribalta del fashion system come Fashion Director di Neiman Marcus, gli ha fruttato una partnership nel brand Atrium, e che dire: uno dei flag ship store di New York si chiamerà "Atrium Wooster".
Nelle ultime settimane il nostro esemplare è stato avvistato con passo felino aggirarsi sulle passerelle del suo amico “scarparo” Mark McNairy.
Free agent, Art Dierctor, Designer, Chief Buyer.
I suoi completi sono caratterizzati dalle fantasie più assurde: si spazia dalle balenottere, al camou, al patchwork di lana, fino alle palme caraibiche. Questo manto mutevole e cangiante è poi incoronato da un sorriso sornione che farebbe impallidire anche il nostro caro Alberto Sordi.
“Cool doesn’t necessarily mean avant-garde.” Nickelson Wooster