Craig Green FW 2013 Collection
Deconstructing to rebuild
12 Luglio 2013
Craig Green modella gli abiti che crea come fossero statue, sculture dalla complessa architettura. Lo stilista inglese affonda le radici nei suoi studi d’arte e usa ciò che ha imparato per portare in passerella una collezione forte e d’effetto. Come molti prima di lui, trasforma i modelli in maschere, dipinge i loro volti, li annulla ed usa i loro corpi per raccontare una storia.
Decostruire per ricostruire, così Green esplora il tema delle ombre, concetto attorno al quale ruota tutta la sua proposta invernale. Bianco e nero, assi di legno dipinte davanti al volto, pantaloni alla caviglia, maglioni over realizzati con patchwork ton sur ton, cappelino di lana in testa contribuiscono a creare uno stile casual, metropolitano, dall’aspetto comunemente alternativo.
Craig Green cerca di percorrere strade già battute da artisti come McQueen e Margiela, ma, come non sempre accade, con il pregio che, una volta tolto ogni orpello, le sue creazioni sono decisamente portabili.
Craig Green models his clothes as if they were statues, sculptures having a complex architecture. The British designer has its roots in his studies of art and uses what he has learned to bring a strong collection with a strong impact on the catwalk. Like many before him, he transforms the models in masks, paints their faces, cancels them and uses their bodies to tell a story.
Deconstructing to rebuild, so Green explores the theme of shadows, concept inspiring its proposal for the next winter. Black and white, painted wooden planks in front of the face, ankle pants, sweaters over made with a patchwork ton sur ton, beanies help to create a casual style, metropolitan, alternative, but common at the same time.
Craig Green tries to walk the streets already beaten by designers like McQueen and Margiela, but, as always doesn’t happen, with the advantage that, once stripped of all tinsel, his creations are very portable.