A Guide to All Creative Directors

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Perchè i fan del k-pop sono essenziali per il sistema moda?

Il vero asso nella manica del marketing del lusso

Perchè i fan del k-pop sono essenziali per il sistema moda? Il vero asso nella manica del marketing del lusso
Negli ultimi anni, fuori dalle location delle sfilate è diventato sempre più comune vedere folle di fan pronti a resistere per ore, armati di cartelloni, regali e smartphone, in attesa di incontrare le proprie celebrità preferite. Oggi, otto volte su dieci, queste star provengono dall’Asia. Se un tempo la presenza di artisti coreani o thailandesi era considerata uno sforzo da parte delle Maison per avvicinarsi al mercato asiatico, adesso la loro partecipazione è diventata l’elemento che catalizza gran parte dell’attenzione mediatica legata al fashion month. A differenza degli scorsi anni, per questa stagione non si parla solo di numeri social: i fan non si sono limitati a seguire i propri idoli online, ma si sono mobilitati sul campo, organizzando campagne in città e presenziando in massa fuori dalle sfilate. In alcuni casi l’onda è stata cavalcata anche dai direttori creativi dei brand, come Donatella Versace che ha passato la mattina prima del suo ultimo show all’atelier del brand, accompagnata da Hyunjin (membro del gruppo Stray Kids) e dalla calca urlante di fan che aspettava in ansia un’outing del duo. Viene quasi naturale però chiedersi se fosse un caso che i fotografi ufficiali del brand fossero nella folla pronti a documentare il momento. 
 
Perchè i fan del k-pop sono essenziali per il sistema moda? Il vero asso nella manica del marketing del lusso | Image 560014
 
Dall’equazione fan-celebrità-brand, restano però lasciati fuori i fashion insider, che mai come questa stagione hanno lamentato le calche fuori alle sfilate. Già da settembre, sembrava tirare un’aria alquanto pesante tra la stampa e i fan: fuori dalla Fondazione Prada, membri della press sono stati aggrediti all’entrata dello show SS25 da alcuni fan. L’attacco era stato scaturito da uno scatto da parte di fotografi, dove non era visibile nessun volto dei fan. Senza molte spiegazioni, una fan ha molestato i lavoratori affinché la foto non venisse cancellata. Episodi di questo tipo si sono ripetuti più volte, rivelando un cambiamento nella dinamica tra chi partecipa alla fashion week e la folla che si raduna fuori dalle location. Come riporta Vogue Business, anche l’ultimo show di Dior è stato al centro di polemiche a causa di fan particolarmente insistenti, tanto da far parlare alcuni editor di un fenomeno «tremendamente poco dignitoso» che rischia di alienare i professionisti del settore, rendendo l’esperienza meno fruibile per chi ci lavora. Passati da essere semplici invitati agli show, ad essere protagonisti di manifesti ed affiche in giro per le città (finanziati collettivamente dai fandom stessi), con la stagione FW25, è sempre più evidente la transazionalità della relazione tra i brand, le celebrità e i fan; ma chi trae il maggior vantaggio in questa relazione?


L’economia dell’attenzione

Watch on TikTok

Secondo l’ultimo report di Lefty e Karla Otto, la stagione FW25 ha confermato l’assoluta centralità degli ambassador asiatici nella generazione di EMV durante il fashion month. A Parigi, ad esempio, degli 84 milioni di dollari generati dallo show di Dior, 18,5 milioni sono stati interamente dovuti al rapper e cantante sudcoreano Mingyu, con soli 11 post. Da Valentino, il cui show ha generato 68,6 milioni di dollari di “attenzione mediatica”, l’attrice thailandese Sarocha ‘Freen’ Chankimha ha “contribuito” con 14,5 milioni di dollari in termini di news e visibilità. Ma queste star e le decine di altre che hanno circolato per le capitali della moda nell’ultimo mese non hanno attirato solo attenzione digitale e monetizzabile. C’erano anche folle urlanti, di fotografi e fan, spesso in piedi su sgabelli o equipaggiati di cartelloni celebrativi - è la loro presenza a fare di certi show dei letterali blockbuster. Secondo Thomaï Serdari, professore di marketing e direttore dell’MBA in Luxury and Retail alla NYU, le nuove masse del fashion month non vanno viste in una luce troppo negativa. Come ha spiegato a Vogue Business, «mentre i fan sperano di avvicinarsi ai loro idoli, contribuiscono positivamente all’intera istituzione della fashion week. Le folle di oggi ricordano un’epoca in cui ciò che accadeva per strada era emozionante quanto ciò che si vedeva in passerella. Portano entusiasmo agli show, documentano gli outfit delle celebrità, ne parlano e cercano di imitarli. È una sorta di pubblicità spontanea e gratuita. 

«Se diventa una routine, stagione dopo stagione, il pubblico potrebbe percepirla come qualcosa di costruito», ha però avvisato Serdari. Ripetere giova, ma poi stanca. Non di meno, finchè ci sono fan, il potenziale di queste iniziative rimarrà elevato. A conferma di ciò, dopo la nomina di un idol come ambassador, il suo fandom tende a reagire positivamente investendo concretamente nel brand. Su X, nelle settimane a seguire la sfilata FW25 di Fendi, numerosi sostenitori di Bang Chan degli Stray Kids si sono riversati sui social per parlare del loro shopping nelle boutique del brand, rivelando di aver scelto proprio i prodotti visti addosso al loro idol. Durante la Milan Fashion Week, poi, sia Bang Chan che Byeon Woo Seok (attore coreano e nuovo prediletto di Prada) non solo hanno raggiunto livelli di viralità inauditi sui social media, ma sono anche diventati protagonisti di fan action che hanno trasformato la città in un palcoscenico dedicato alla loro celebrazione. 

Come adorare un idolo

Nel caso di Byeon Woo Seok, la sua fanbase ha noleggiato un furgone brandizzato con la sua immagine, scelto appositamente per garantire la massima visibilità in movimento, come ci ha rivelato la fanbase dell’attore: «Inizialmente avevamo considerato diverse opzioni di supporto, ma alla fine abbiamo scelto il support van perché crediamo che, grazie alla sua mobilità, possa essere più efficace e raggiungere più persone.» Oltre a un’attenta pianificazione logistica ed economica, l’iniziativa ha richiesto l’approvazione della sua agenzia, Varo Entertainment, per l’uso della sua immagine, a conferma di quanto queste fan action siano ormai parte integrante della narrazione attorno alle celebrità. C’è stato poi chi, con il proliferare di global ambassador, ha deciso di dedicare la propria attività online alle news e agli spostamenti delle celebrità rappresentative dei brand. Francesco Rudi, ad esempio, ha scoperto il potere di queste fandom quando la sua pagina Versace Eventi, che come si può intuire pubblica aggiornamenti quotidiani su tutto ciò che riguarda Versace inclusi i suoi ambassador, ha rapidamente raccolto 70mila follower, creando un’attenzione tale da proiettarlo in prima fila allo show del brand con un invito ufficiale. «La chiave del “successo” [della pagina]», ci ha raccontato «è stata la capacità di connettermi con i fan degli ambassador e con gli ambassador stessi, imparando di più su chi fossero, sul percorso da loro affrontato e sui punti critici e più importanti delle loro carriere. Questa attività di “scoperta” e “presa di conoscenza” mi ha permesso e mi permette di instaurare un rapporto molto più concreto con gli ambassador e i loro fan». 
 

E un dato curioso è che sia Versace che la fanpage creata da Rudi sono stati forse le realtà che, insieme a Prada, meglio hanno saputo sfruttare l’enorme trazione generata dagli idol: «La relazione che c’è tra i fan e gli ambassador ha importanti conseguenze sul brand e sul rapporto tra il brand e l’ambassador», ci ha detto Rudi «spesso se il riscontro dei fandom è molto positivo questo può portare il brand a cavalcare l’onda e “giocare” con ciò che i fan propongono.» Una mega-star sudcoreana che ha fatto proprio il termine di “Versace prince” (nome assegnatogli da Donatella in persona) è Hyunjin degli Stray Kids. La fanbase ufficiale dell’artista @HHJCentral, che conta quasi 120 mila follower su X si sente coinvolta e inclusa nella più ampia narrazione del brand: «Ovviamente la relazione tra brand, idol e fandom è in parte di natura transazionale; tuttavia, la relazione tra Hyunjin, Versace e gli STAY (nome del fandom degli Stray Kids) va oltre qualsiasi valore di scambio. È costruita su una connessione emotiva, sulla passione e sul nostro amore condiviso per l’arte», ci hanno spiegato. Parte di questa inclusione è l’uscita tra i fan fatta da Donatella e Hyunjin nella mattina del giorno dello show: quale regalo migliore poteva fare la designer ai fan se non portarli a distanza ravvicinata con il loro idolo?

Secondo il team di Hyunjin Central, l’impressione è che Versace voglia ricambiare la dedizione dei diretti interessati, accogliendo calorosamente Hyunjin in quella che viene definita dai fan e dal brand come “Versace family”. Chiaramente, i fan non sono ignari del potere di mercato del loro idolo e proprio per questo riconoscono come questa collaborazione sia vantaggiosa per entrambe le parti. Da un lato, Hyunjin ha la possibilità di lavorare con un brand di lusso iconico, rafforzando la sua posizione come fashion icon e raggiungendo un pubblico sempre più ampio. Dall’altro, Versace può intercettare un target più giovane e sfruttare il forte seguito del k-pop, che negli ultimi anni si è dimostrato un asset strategico per il settore del lusso. «Hyunjin, Versace e noi fan mostriamo un sincero apprezzamento reciproco, creando un ambiente positivo e di sostegno che va oltre qualsiasi valore transazionale», ha detto il team della fanbase. Il supporto di questa fanbase, però, non si limita a cartelloni e grida adoranti - anzi, è pianificato come una campagna di guerra. 

Forse l’economia dell’attenzione non è fatta di numeri inventati ma è un’economia molto reale. Anche troppo. Secondo il Korea Economic Daily, ad esempio, il valore del mercato coreano si aggirava intorno a 1,7 miliardi di dollari l’anno scorso e cresce del 4,42% ogni anno. Già nel 2023, un report di Morgan Stanley stabiliva che i sud-coreani son i più forti consumatori al mondo per la moda di lusso e anche quest’anno, secondo Inside Retail, quella del lusso era considerata tra le categorie di consumo più solide nel paese. Forse infatti non è un caso che molti brand di lusso abbiano alzato i prezzi non di poco lo scorso febbraio: come racconta Korea JoongAng Daily, Cartier ha alzato i prezzi di alcuni modelli in percentuali variabili tra il 5% e il 7%; Bottega Veneta li ha alzati del 5% e del 10% in alcuni casi; Dior ha alzato i prezzi di un modello di collana dell’8%. «Per compensare la perdita in Cina, i marchi si concentreranno invece su altri paesi asiatici, come Corea, Giappone e India»

Qui per le star e non per gli abiti

Watch on TikTok

Se da un lato la fan culture ha trasformato il fashion month in un fenomeno sempre più globale e digitalizzato, dall’altro emergono domande su quale sia il vero impatto di questa viralità per i brand. È innegabile che la presenza degli idol e il conseguente entusiasmo dei loro fan abbiano ridefinito il concetto di esposizione mediatica: con un solo show, un brand può dominare i trend sui social, assicurandosi menzioni virali e una copertura spontanea che prima era impensabile. Ma già ora, i dati mostrano che la narrazione online di uno show spesso si concentra più sull’idol ospite che sulla collezione stessa. In questo scenario, i marchi stanno davvero costruendo un rapporto duraturo con i consumatori, oppure stanno solo inseguendo un’esposizione a breve termine, alimentata da fan che potrebbero perdere interesse non appena il loro artista cambierà contratto? La presenza di un idol a un evento significa automaticamente una folla fuori dalla sfilata, una copertura immediata sui social e un’onda di contenuti che amplificano il nome del brand. Ma il rischio principale è che, nella corsa al numero più alto di menzioni, EMV e MIV, le Maison finiscano per perdere il focus sulla moda stessa, trasformando le sfilate in contenitori di momenti virali anziché in piattaforme di espressione creativa. A lungo termine, la strategia degli idol ambassador continuerà a reggere? Se la moda continua a cercare nelle celebrity il suo principale motore di attenzione, la domanda più grande resta una sola: i fan stanno dando nuova linfa al sistema o lo stanno cannibalizzando?