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Nel 2025 impazziremo per Bob Dylan?

E non solo per il Dylan di Timothée Chalamet

Nel 2025 impazziremo per Bob Dylan? E non solo per il Dylan di Timothée Chalamet

Il 2025 potrebbe essere l’anno in cui Bob Dylan torna a essere mainstream. All’età di 84 anni, l’icona senza tempo del cantautorato americano potrebbe tornare a dominare le conversazioni culturali grazie a A Complete Unknown, il biopic diretto da James Mangold con Timothée Chalamet nei panni di un giovane Dylan. Il film, attesissimo, ci riporta negli anni Sessanta, il decennio che ha cambiato per sempre la musica e la società, raccontando l’ascesa di un musicista che non solo ha riscritto le regole, ma ha anche creato un intero linguaggio per parlare del mondo. Il periodo preso in esame dal film corrisponde a un momento cruciale nella biografia di Dylan, ossia dal suo arrivo a New York nel 1961 e della sua permanenza nel Greenwich Village fino alla controversa “svolta elettrica” del 1965 al Newport Folk Festival. Secondo le prime critiche, il film promette di essere un ritratto intenso e sincero di un artista che ha sempre sfidato le aspettative.

Non solo: la performance di Chalamet, già definita dal Guardian come una «rivelazione elettrizzante», potrebbe ridefinire l’idea di cosa significa interpretare un’icona. L’attore, amatissimo dalla Gen Z per il suo fascino etereo e la sua versatilità, si è immerso totalmente nel ruolo, lavorando per cinque anni per imitare la voce nasale di Dylan e padroneggiare la sua gestualità enigmatica sul palco. Ma ciò che rende la sua interpretazione ancora più interessante è il fatto che Chalamet abbia registrato tutte le canzoni live, senza ricorrere al playback. Questo approccio, che ricorda quello dei grandi biopic musicali come Walk the Line (sempre del regista Mangold), aggiunge autenticità e profondità a una narrazione che si preannuncia di per sé, coinvolgente. La scelta di rappresentare Dylan in un momento così cruciale della sua carriera – il passaggio del cantautore di Duluth dalla musica folk al rock elettrico, fu per il mondo della musica uno spartiacque tanto che si alienò una parte del suo pubblico storico – è una dichiarazione d’intenti. È il Dylan ribelle, innovatore, arrogante che vedremo sul grande schermo.

Ma il revival di Dylan non si ferma al cinema. Anche il mondo della moda sembra pronto a rendere omaggio al suo stile unico, che mescolava senza sforzo jeans vissuti, camicie e giacche oversize. La collaborazione con Levi’s, appena annunciata, ne è la prova. La capsule collection trae ispirazione dai look iconici che Dylan ha reso celebri negli anni ’60, riproponendo dettagli come pannelli cuciti a mano e lavaggio vintage. Questa estetica, nostalgica ma incredibilmente contemporanea, si inserisce perfettamente nel contesto delle tendenze 2025, che guardano sempre più al passato per trovare autenticità e ispirazione. Il 2025 infatti sarà dominato da un’estetica retrò con il suede e il mocha mousse come colore che richiamano l’artigianalità e la spontaneità degli anni Sessanta. E chi meglio di Dylan può rappresentare questa fusione di tradizione e ribellione? Il suo modo di indossare i capi, apparentemente casuale ma incredibilmente studiato, è destinato a diventare il nuovo riferimento per una generazione che cerca di unire vintage e contemporaneo in modo autentico, come dimostra il trend su Tiktok Dylan Core in cui giovani riprendono lo stile e la camminata di Bob Dylan raffigurata nella celebre copertina di The Freewheelin’. 

@thesukis welcome back bob dylan #bobdylan #core #autumn Don't Think Twice, It's All Right - Bob Dylan

Anche sul fronte musicale, Dylan sembra pronto a ispirare una nuova ondata di creatività. In un’epoca in cui gli algoritmi dominano le playlist e i trend sembrano evaporare in pochi giorni, il suo approccio analogico – fatto di chitarra, penna e anima – appare quasi rivoluzionario. L’ultimo suo album di inediti è Rough and Rowdy Ways del 2020, un viaggio nella storia americana pop, politica e letteraria - prima sua opera dopo il Nobel del 2016 per la letteratura - con sonorità folk-blues e con un arsenale di chitarre, slide, contrabbassi e armonica a bocca da segnare un capitolo prezioso dell’ultimo decennio musicale. E in tutto questo, A Complete Unknown potrebbe essere solo l’inizio. La riscoperta di Dylan come figura culturale e spirituale sembra destinata a influenzare, ancora una volta, il corso della storia. Timothée Chalamet è apparso a metà dicembre sul red carpet per la première del film con un look insolito: capelli biondi e lisci sotto un berretto turchese, camicia a quadri rossa e blu e una giacca in pelle nera. Un richiamo esplicito al look di Dylan per la prima al Sundance Film Festival nel 2003. Che sia sul grande schermo, in passerella o nelle nostre cuffie, Dylan è pronto a tornare nel cuore della cultura. E forse il 2025 sarà ricordato come l’anno in cui abbiamo riscoperto che un uomo, la sua chitarra e le sue parole possono ancora cambiare il mondo.