Enciclopedia dell'universo Ralph Lauren
Da Polo Ralph Lauren a Purple Label, tutto ciò che c'è da sapere
30 Dicembre 2024
Ralph Lauren. Preceduto da "Polo" per farlo suonare più inglese e in riferimento a uno degli sport preferiti dal designer, fatto di gesti eleganti e interconnessione tra uomo e animale, è la prima linea di tante creata dallo stilista americano che ancora oggi si riconferma come il motore trainante del sua marchio. Un connubio tra lo stile preppy britannico e quello dell’élite americana degli anni Venti, alla Grande Gatsby, messo a disposizione di chi non si sarebbe mai potuto permettere nessuno di questi due stili di vita. La linea Polo Ralph Lauren, nata nel 1967 con delle cravatte e poi con una linea di abbigliamento elegante ma realizzata con tessuti sportivi, riscontra un enorme successo nel 1971, anno in cui nasce la controparte femminile: una collezione di camicie dal taglio maschile, arricchite da un simbolo ricamato sui polsini, il logo del giocatore di polo. Proprio l’anno successivo nasce La Polo, colonna portante della linea e di tutta l’estetica del marchio americano: una t-shirt in cotone con colletto morbido e un apertura sul petto chiusa da due bottoni, proposta in un solo modello declinato in 24 colori.
La trasversalità e la continua appetibilità della linea del cavallino ebbero il primo successo nel segmento dei WASP, White Anglo-Saxon Protestant, ossessionati da famiglie come i Vanderbilt e dalle loro tenute bianche candide. Questi clienti non avevano molte possibilità economiche, ma volevano sentirsi parte di quella lobby. Dalle prime campagne pubblicitarie emerge chiaramente l’intento di rappresentare una nuova idea di famiglia aristocratica americana, con capi dai prezzi nella media, come camicie e maglioni, ambientati in sfondi che raffiguravano famiglie borghesi “classiche”, auto di lusso e abitazioni nobili. L'estetica si espanse molto velocemente, riuscendo a entrare nell’immaginario collettivo delle Ivy League americane, come Harvard e Yale, per poi approdare nelle scuole private di New York, nei college di Oxford, e nella piazza di Wall Street. Negli anni Ottanta, la moda Polo arriva nei quartieri più elitari della capitale romana, come i Parioli, e nei licei privati di Milano, come il liceo San Carlo. In meno di un decennio, l’estetica di Polo diventa un vero e proprio stile di vita, espressione di una nuova borghesia che voleva essere tanto borghese quanto i veri borghesi, pur non potendolo realmente essere.
Polo Ralph Lauren dagli anni '80 a oggi
Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, Polo Ralph Lauren subisce una metamorfosi grazie alle sottoculture streetwear. Alcune crew di New York trasformano il marchio: ripuliscono l’immagine legata alle élite e lo reinventano come simbolo di uno stile ribelle e decisamente più alla moda. I Lo-Lifes di Brooklyn rappresentano il caso più emblematico: ossessionati dai capi Polo, accumulano collezioni che superano i mille pezzi e volano fino a Porto Rico per recuperare t-shirt introvabili. La popolarità del brand esplode, proiettandolo in una nuova dimensione. Si apre così una strada non programmata: quella della musica e degli artisti che, provenienti dalla strada, inseguono il sogno americano. Kanye West, nell’album College Dropout, canta «Thank You Ralph»; più volte lo stesso artista dichiara di voler essere il creatore di un nuovo valore americano proprio come Ralph Lauren lo è stato per la sua generazione. Indimenticabili i look dei rapper degli anni '90 e 2000, caratterizzati da camicie e polo del cavallino con numerose colonne\catene che contrastavano l’immagine del brand.
Polo è stata e continua a essere un vero e proprio status symbol. Indossata da Lady Diana e dall’ex marito, attuale Re Carlo Terzo, Polo Ralph Lauren ha conquistato casate inglesi, confraternite storiche americane, rapper che hanno fatto la storia e anche i ragazzini di provincia. Anche in Italia, partendo come divisa da pariolino, il cavallino ha avuto un posto di rilievo anche nella scena Trap. Questo cambio di rotta ha portato Polo a entrare nelle case di milioni di persone e a espandere il marchio con diverse linee, ognuna pensata per un target specifico, pur mantenendo l’estetica distintiva del brand. Ralph Lauren non prende posizione in merito. Forse non approva, ma comprende che è anche grazie a questa evoluzione underground se il suo marchio è potuto diventare una leggenda.
L'arrivo di Purple Label e Lauren Ralph Lauren
Nel 1994 viene introdotta Purple Label, una linea sartoriale dedicata al menswear di lusso con prezzi nettamente superiori rispetto alla sorella Polo Ralph Lauren, giustificati dall’artigianalità e dall’esclusività dei capi. Gli abiti sono confezionati a mano utilizzando tessuti di altissimo pregio, pensati per un target elitario. Per comprendere il posizionamento di Purple Label sul mercato basta ricordare che l’ex presidente americano, Joe Biden, indossò un completo blu firmato Ralph Lauren Purple Label nel suo primo giorno alla Casa Bianca. Non si trattava solo di una scelta estetica: come dichiarato dal team del designer americano a WWD, indossare un Purple Label è «una dichiarazione sartoriale simbolica, un richiamo al decoro e un sostegno ai valori dell’America». Purple Label si distingue come una linea di rappresentanza, profondamente legata al mondo della politica americana e agli eventi dell’alta società. Qui il cavallino non appare: ciò che viene rappresentato è il potere e il posizionamento sociale. Nel 1996 nasce la linea Lauren Ralph Lauren, concepita per elevare il womenswear della linea Polo. La collezione introduce capi e calzature sempre eleganti ma arricchiti da uno spirito più moderno e pratico: una fusione tra la raffinatezza di Ralph Lauren e la praticità. Non più maglioni a trecce e polo, ma abiti e completi caratterizzati da un’estetica sofisticata e prezzi accessibili. Anche le campagne pubblicitarie segnano un cambio di passo, rivolgendosi a un target ibrido che abbraccia sia le housewife americane che le donne in carriera.
La Ralph Lauren Collection
Se la linea Polo ha consacrato Ralph Lauren come il padre putativo della moda americana, la Ralph Lauren Collection gli ha permesso di affermarsi tra i grandi nomi dell’élite della moda, un mondo a lungo dominato esclusivamente dai “maestri” francesi e italiani. La Ralph Lauren Collection rappresenta la linea più esclusiva del marchio: una celebrazione dell’artigianalità e delle materie prime, vicina per rigore e qualità agli standard dell’alta moda. Nell’immaginario legato agli Oscar, un’icona resta Gwyneth Paltrow che, raggiante e avvolta in una nuvola di taffetà rosa, ritira il premio come Miglior Attrice nel 1999 per Shakespeare in Love. L’abito, firmato Ralph Lauren, segna un momento simbolico: il ragazzo del Bronx che si ritrova a competere, sotto i riflettori, con attrici vestite dai più grandi couturier. Nel 2011, Michelle Obama si presenta al cospetto della Regina Elisabetta indossando Ralph Lauren; nel 2015, Kate Middleton sceglie un abito di Ralph Lauren per la sua prima uscita pubblica dopo la nascita della figlia Charlotte. E ancora, reali, attrici e First Ladies: Jill Biden, protagonista della cover di Vogue US nell’agosto 2024, veste Ralph Lauren. L’abito da sposa di Priyanka Chopra, realizzato in 1.826 ore di lavoro e composto da 135 bottoni ricoperti di raso, una sottoveste ricamata con 2.380.000 paillettes in madreperla e un infinito velo in tulle lungo più di 22 metri era firmato Ralph Lauren.
La linea Double RL
Double RL, fondata nel 1993, rappresenta il legame profondo di Ralph Lauren con l’America rurale. Il nome omaggia le iniziali di Ralph e di sua moglie Ricky. Ispirata dal ranch della coppia in Colorado, questa linea è un elogio all’autenticità e riflette l’estetica del selvaggio West e del workwear americano. I capi Double RL evocano il fascino nostalgico di un’epoca passata: denim lavorato secondo tecniche tradizionali, giacche in pelle che sembrano uscite da vecchi saloon, camicie da lavoro robuste e motivi Navajo. Rappresenta uno stacco stilistico significativo dalla visione canonica del marchio, puntando su un’ottima manifattura che eccelle nella maglieria. Double RL è pensata non per un target ampio, ma per una nicchia ben definita con possibilità economiche importanti, attirata dalla qualità e dall’autenticità della linea. È un cameo nel portfolio Ralph Lauren, quasi una funzione di ricerca storica che mira ad avvicinare un fruitore differente, interessato non solo allo stile ma anche al racconto americano.
RLX Ralph Lauren
RLX Ralph Lauren, lanciata nel 1999, segna l’ingresso di Ralph Lauren nel mondo dell’abbigliamento sportivo, mantenendo intatto il savoir-faire che contraddistingue il marchio. Questa linea è stata concepita per un pubblico sofisticato e attivo, appassionato di sport, con un’attenzione particolare alle attività outdoor e alle discipline più tecniche. Anche a livello estetico, l’immagine della linea si distingue nettamente: i tessuti scelti sono ad alta prestazione tecnica, traspiranti e resistenti alle intemperie, pur rimanendo fedeli alla palette cromatica distintiva del brand. A differenza della sottolinea Polo Sport appartenente a Polo, RLX si presenta come una collezione più strutturata, pensata per un target orientato verso un concetto di "lusso dinamico". Un ruolo chiave nel consolidamento dell’immagine di RLX, e più in generale della filosofia Ralph Lauren, è stata la collaborazione come fornitore ufficiale delle divise per la squadra olimpica degli Stati Uniti, un'operazione che ha ulteriormente rafforzato il posizionamento del marchio come punto di riferimento per lo stile e il mondo sportivo USA.
La linea Rugby Ralph Lauren
Nel 2004, Ralph Lauren introduce la linea Rugby Ralph Lauren, pensata per un pubblico giovane e ispirata all’estetica dei college americani e alle loro squadre di rugby. Con il suo spirito vivace e casual, Rugby ha cercato di attirare una clientela più fresca rispetto a RLX, proponendo capi come felpe, chino e polo a maniche lunghe con strisce orizzontali che richiamano le divise sportive. Questa linea era finalizzata ai “quarterback”, ma questa ulteriore differenziazione e stratificazione non ha portato ai risultati attesi. Nel 2013, dopo un decennio di vita, la linea è stata chiusa.
Denim & Supply, un’esperimento non riuscito
Denim & Supply, lanciata nel 2011, rappresentava l'omaggio di Ralph Lauren al denim e allo stile casual, ispirato alle comunità artistiche di Brooklyn e all'estetica dei festival musicali. Caratterizzato da un design a metà tra il boho e il militare, la linea non è riuscita ad attrarre pienamente il target giovanile previsto, in parte a causa di un posizionamento di prezzo elevato. Nel 2016, l'azienda ha deciso di interrompere Denim & Supply per concentrare le risorse sui marchi principali, come Polo Ralph Lauren, integrando l'offerta di denim all'interno di queste linee. La chiusura era fondamentale non solo per la scarsa affluenza ma mirava ad ottimizzare l'efficacia sul mercato, evitando la dispersione derivante da una proliferazione eccessiva di sottolinee.
La democratizzazione del lusso con la linea Chaps
Se la linea Chaps, lanciata nel 1978, ha rappresentato una delle mosse più audaci di Ralph Lauren, è perché ha portato lo spirito e l'eleganza casual del marchio a un pubblico molto più ampio. Pensata come una proposta accessibile per la classe medio-bassa americana, Chaps era una celebrazione del classico stile americano reinterpretato per i consumatori di massa: camicie button-down, maglioni a trecce e giacche sportive che richiamavano le atmosfere dei campus Ivy League, per una realtà più distante. La linea si distinse per la sua capacità di democratizzare l'immagine aspirazionale di Ralph Lauren, posizionandosi nei grandi magazzini. Tuttavia, questa accessibilità rappresentò anche la sua ambiguità: se da un lato Chaps incarnava l’American Dream, dall’altro si allontanava dall'esclusività e dal prestigio che collezioni principali volevano rappresentare. In un primo momento Chaps è stata la miglior propaganda per diffondere il marchio e arrivare a tutti ma col tempo l’eccessiva diffusione nei negozi di fascia media e nei discount compromise il suo posizionamento originale, trasformando la firma Ralph Lauren in un marchio percepito come “entry-level” più che aspirazionale. Oggi, Chaps opera sotto licenza del gruppo OVED, offrendo abbigliamento casual e accessibile distribuito principalmente in grandi magazzini negli Stati Uniti, Canada e Messico.