Forse l’AI non è così brava a scovare i falsi
Una rivoluzione tecnologica in cui molti sperano ma che ancora non pare vicina
28 Novembre 2024
Da quando sono entrate nella nostra vita quotidiana, le AI hanno cambiato il workflow di numerosi settori e iniziato a risolvere i problemi più disparati grazie alla loro rapidità ed esattezza – ma ancora non sono perfette. Con il proliferare della moda secondhand e del commercio di lusso online, sia diretto dei brand che indiretto di marketplace e piattaforme, le AI sono parse a molti una possibile soluzione contro il contrabbando di falsi, un fenomeno che è andato crescendo di pari passo con la moda e che minaccia non solo la reputazione dei marchi ma anche la fiducia dei consumatori che, al momento, è ai minimi storici. E anche se un mondo in cui le intelligenze artificiali sono in grado di dirci da una sola foto se quella borsa trovata al mercatino è di Dior o no o se il pezzo d’archivio all’asta su eBay risulta credibile o meno suona bellissimo, la realtà è più complicata. Come riporta WWD, non solo i prodotti contraffatti continuano a proliferare, ma nemmeno l’AI è ancora riuscita a determinare l’autenticità dei prodotti in maniera categorica e assoluta. Per non parlare di tutte quelle volte in cui, su vari marketplace, un prodotto autentico viene scambiato per un fake dallo screening automatico ormai presente in molte app e l’annuncio viene nascosto. Siamo sicuri che l’AI sia davvero così brava a scovare i falsi?
Counterfeiting costs retailers billions every year Osmo’s AI-powered sensors are transforming authentication by detecting real products from fake ones with precision. Be part of the future—join the Osmo community today: https://t.co/17Rb7Cgql3 #DigitalOlfaction #Osmo #ScentTech pic.twitter.com/JGPSusBfoV
— Osmo (@Osmo_Labs) November 25, 2024
La capacità dell’AI di analizzare enormi quantità di dati con velocità e precisione la rende un alleato prezioso nella lotta contro i falsi. Strumenti come Entrupy, un autenticatore alimentato dall’AI, vantano un’accuratezza del 99,1% nell’identificare prodotti autentici rispetto a quelli contraffatti e sono in grado di esaminare dettagli microscopici come le cuciture, i loghi e le texture dei materiali, andando oltre le capacità dell’occhio umano e basandosi su database estesissimi. Nel 2023, Entrupy ha analizzato prodotti di lusso per un valore di 5 miliardi di dollari, un balzo esponenziale rispetto ai 2 miliardi del 2022 e ai 1,7 miliardi del 2021. La sua banca dati di immagini di riferimento è cresciuta di pari passo, passando da 25 milioni di immagini nel 2022 a 50 milioni nel 2023 – un “archivio” essenziale per addestrare i “segugi” dell’intelligenza artificiale. Eppure, anche di fronte a questo elevato livello di precisione, il rapporto annuale di Entrupy, State of the Fake ha rilevato che, in anni di progressi, la percentuale di prodotti non verificabili o probabilmente contraffatti è aumentata invece che diminuire, dall’8,1% del 2022 all’8,7% nel 2023. Insomma, la contraffazione è una scienza più esatta per i falsari che per gli autenticatori digitali. Secondo quanto riportato da WWD, i falsari non si limitano solo a tenere il passo con le AI, ma le sfruttano a loro vantaggio. Strumenti avanzati di produzione, come la stampa 3D e i software di progettazione basati sull’AI, hanno portato alla creazione di falsi che replicano non solo l’aspetto, ma anche le qualità tattili dei prodotti di lusso, rendendo sempre più difficile distinguere i falsi dagli originali.
@tanner.leatherstein Prada Bag Mystery: Is It Real or Fake? Thanks to The RealReal (@therealreal) authentication team’s help, I was able to come to a closure on this year long mystery… #fake #prada #authenticity #counterfeit #leatherbag #luxurybag #tannerleatherstein original sound - Tanner Leatherstein
Questo non ha fermato la guerra ai falsi che si combatte praticamente ovunque online senza però eccessivo successo. Nel 2023, Amazon ha investito oltre 1,2 miliardi di dollari nella lotta contro i falsi, mobilitando più di 15.000 specialisti, tra cui scienziati di apprendimento automatico, sviluppatori e investigatori per combinare l’intelligenza artificiale con l’expertise umana. Nello stesso anno sono stati bloccati oltre 700.000 tentativi fraudolenti di apertura di account venditore, contribuendo a più di 50 raid in collaborazione con le forze dell’ordine e al sequestro di 7 milioni di prodotti contraffatti – che sono molti prodotti, ma non sono affatto tutti i prodotti, anzi. Secondo un rapporto dell’Agenzia Europea per la Cooperazione nell’Applicazione della Legge - anch'esso citato nell'articolo di WWD - che stima che i beni contraffatti rappresentino il 2,5% del commercio mondiale, pari a 461 miliardi di dollari all’anno. Altri rapporti, come quello del National Crime Prevention Council, stimano la cifra a 2 trilioni di dollari entro la fine del 2023, evidenziando l’enormità del problema. Come ci ha anche spiegato il Senior Brand Expert di Vinted che si occupa del Servizio Verifica Articoli del marketplace, che ad oggi si svolge in modo completamente analogico, i falsari sanno falsificare davvero di tutto ormai inclusi codici QR, ologrammi, tag RFID, pagine web correlate e persino tecnologie basate su blockchain. E dunque non solo non ci si può fidare ciecamente di quei contrassegni ma gli stessi sistemi di AI non potrebbero riconoscere le falsificazioni più aggiornate dato che possono riconoscere solo quelle già identificate.
L’unica cosa sicura è che l’AI da sola non basta. In primo luogo la tecnologia ha bisogno di una diffusione più ampia e di un addestramento più capillare; in secondo luogo la sua applicazione sui molti marketplace diretti e secondhand moltiplicatisi online richiederebbe una difficile collaborazione tra brand di moda, governi e fornitori di tecnologia mettendo insieme la rapidità delle AI, un’applicazione rigorosa delle leggi e una certa sensibilizzazione del pubblico. Con l’evoluzione dell’AI, il suo potenziale per combattere i falsi migliorerà senza dubbio ma servono ancora persone dietro le macchine. Fino ad allora, il settore del lusso—e la società nel suo complesso—dovranno convivere con i falsi e combatterli come possono. Ammesso che siano in grado di distinguerli dagli originali.