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Che cos’è la “chaotic costumization”?

L’atteso ritorno del massimalismo nel 2025

Che cos’è la “chaotic costumization”? L’atteso ritorno del massimalismo nel 2025

La moda è ciclica. Se prima si contavano all’incirca vent’anni per il ritorno di alcuni trend, ora, tra social e vicissitudini geopolitiche, i tempi si sono accorciati a dismisura. Dopo i microtrend nauseanti del periodo 2020-2022 è arrivato il quiet luxury, che si è imposto sulle sfilate degli ultimi due anni, facendo nascere o quantomeno portando in auge brand oggi considerati di culto, come The Row. Ma come dicevamo, la moda è ciclica, e i segnali di un attesissimo ritorno al massimalismo quest’anno non sono mancati. Tra la birkinification delle borse e scarpe, il cropping DIY e i colletti sbarazzini, il sintomo principale è stata l’ascesa di Miuccia Prada come icona generazionale della Gen Z.  Secondo le previsioni di Vogue Business, per il 2025 il trend preferito della Gen Z sarà la “chaotic customization”. Il termine, coniato dall’agenzia di trend forecasting WGSN, rappresenta il bisogno e la voglia da parte dei più giovani di tornare a sentirsi parte della moda, rigettando il concetto di omologazione. In sostanza, si tratta di riportare la creatività al centro della scena. Secondo WGSN, il concetto chiave del 2025 è “l’accessorio per gli accessori”: basti pensare ai charms per le borse, alle cravatte per le cinture o alle borchie per i lacci. La forza della “chaotic customization” risiede nel fatto che non appartiene a nessuna estetica né a una subcultura specifica: può essere applicata in qualsiasi modo. Che si tratti di un piccolo peluche di My Melody o di un rosario gotico, questo nuovo trend spinge attivamente i consumatori a integrarsi nel processo stilistico del capo. Inoltre, un altro fattore cruciale è la manualità di questo trend, che invita la Gen Z a uscire dal mondo digitale, fatto di doomscrolling e alienazione, per dedicarsi a piccoli momenti di calma e gioia, chiamati “glimmer”. Saranno proprio questi glimmer -  secondo WGSN -  a dettare le abitudini d’acquisto della Gen Z nel 2025, e la chaotic customization rientra perfettamente sotto questo macro-ombrello. I brand, dal canto loro, stanno agendo velocemente per stare al passo. 

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In un periodo di transizione, tra l’ambigua primavera del massimalismo e l’autunno inoltrato del minimalismo, i brand si stanno muovendo rapidamente. Tra i primi c’è stato Coach, con la creazione di Coachtopia (la linea sostenibile per il Gen Z Gaze) e la collezione SS25 dedicata a New York, che includeva numerosi bag charms ispirati ai landmark più iconici della Grande Mela. Gli accessori hanno generato così tanto interesse sui social media da essere lanciati una stagione prima, andando subito sold-out online. Anche Miu Miu ha rilasciato una collezione di bag charms ispirati ai pezzi più iconici delle ultime collezioni, tra cui le ballerine rosa, la minigonna beige e una mini Aventure da 1200 euro.  Loewe ha invece recentemente rilasciato un’intera fattoria di charm di feltro (da 480€), includendo tutti gli animali possibili dalla balenottera al criceto, aggiungendo un twist bucolico al tema del caotico. C’è chi però il trend non l’ha interpretato benissimo, come Balenciaga che ha deciso di vendere le borse già piene di charm a quasi diecimila euro. Ovviamente i brand hanno la libertà - e quasi il dovere - di sfruttare il trend, ma l'obiettivo principale della chaotic customization non è quello di avere i charm o le decorazioni già impostate, anzi è proprio l'opposto. Sul mercato del lusso però, sono i brand di gioielleria che potrebbero davvero trarre vantaggio da questo trend emergente. Come dimostrato da numerosi video sui social riguardanti la personalizzazione dei capi e la birkinification delle borse, i giovani spesso usano vecchi gioielli e bijoux per decorare i propri accessori. In un contesto in cui un charm può diventare una collana o un bracciale, è facile immaginare che i consumatori possano essere più propensi a investire in gioielleria. Secondo quanto riportato al Financial Times, il brand americano Martha Calvo ha registrato un aumento importante delle vendite internazionali, grazie ai bag charms. Calvo ha dichiarato che i consumatori sono attratti dai suoi prodotti perché possono personalizzarli a piacimento, persino «usando il pendente sulle proprie collane»

Molti trend forecaster credono che la chaotic customization sia destinata a durare. Per quanto detto da Katie Devlin, editor di tendenze moda presso l’agenzia Stylus, l’individualità di questo trend è la chiave del suo successo: «Qui c’è tanta varietà e personalizzazione in gioco, e non si tratta di un unico prodotto specifico». Anche secondo Lori Hirshleifer, proprietaria della boutique di lusso Hirshleifers, vedere le persone appassionarsi ai bag charms stimola la creatività, rendendo il trend quasi contagioso. In un certo senso, i social media hanno reso il nostro modo di vestire più omogeneo, diffondendo tendenze globali in un attimo. Allo stesso tempo, forse il sentimento collettivo ha iniziato a capire che esistono anche piccoli modi per distinguersi e mostrare la propria individualità. Anche se molti potrebbero possedere lo stesso capo o accessorio, i dettagli personalizzati fanno la differenza: è attraverso queste scelte sottili che i consumatori riescono a esprimere la loro essenza. Per la Gen Z, libertà d’espressione, versatilità e trasversalità sono ormai colonne portanti del loro rapporto con la moda e il lusso: a quanto pare, dall’anno prossimo tutti diventeranno degli stylist.