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L’AI ha imparato ad autenticare le sneaker annusandole

Devono essere nuove, ovviamente

L’AI ha imparato ad autenticare le sneaker annusandole  Devono essere nuove, ovviamente

L’intelligenza artificiale ha imparato a riconoscere le sneaker vere da quelle false. L’ascesa sempre più prepotente dei dupe nella moda ha motivato diversi imprenditori e inventori a investire in strumenti capaci di certificare l’autenticità degli articoli: Osmo, start-up co-fondata da un ex ricercatore scientifico di Google, Alex Wiltschko, si occupa esattamente di questo. L’azienda non è specializzata solo nel riconoscimento di sneaker autentiche, bensì in tutti gli odori. Osmo è infatti in grado di creare e riconoscere nuove fragranze ma anche di rilevare malattie nei pazienti (come i cani addestrati, si potrebbe dire). Grazie a un sistema di riconoscimento computerizzato, il sistema di Osmo ha così digitalizzato il senso dell'olfatto. L'invenzione potrebbe innovare per sempre l’industria del retail, velocizzando il processo di verifica degli articoli e proteggendo maggiormente le attività che al momento stanno soffrendo il successo del mercato dei falsi. 

Osmo ha cominciato a prendere forma nel 2022, quando Wilitschko lavorava ancora come ricercatore per Google Research. Fornendo all’intelligenza artificiale 5mila molecole aromatiche diverse, il team del co-fondatore ha potuto creare una vera e propria “mappa degli odori”, in grado di categorizzare ciascun profumo - o puzza - in maniera schematica.  Dato che online non esisteva un glossario dei profumi da cui poter attingere per creare la mappa, oltre all’algoritmo e all’AI, il team dietro a Osmo ha collaborato con maestri profumieri capaci di descrivere nei minimi dettagli gli odori. La spiegazione dietro al processo di certificazione delle sneaker originali è abbastanza semplice: dato che i produttori di scarpe false sono soliti utilizzare materiali più economici e quindi di bassa qualità, il profumo di un dupe risulta diverso da quello di un originale. Secondo quanto affermato dall’azienda, gli ultimi test hanno dimostrato che la precisione di Osmo nell’intercettare i falsi per adesso arriva al 95%

@y0urstruly.hyacinth Life as an authenticator #authenthic #designerfinds #designerclothes #realorfake original sound - Hyacinth

Per adesso, Osmo è in grado di certificare sneaker e borse, articoli i cui materiali sono più facili da identificare dato che solitamente sono prodotti in pelle o camoscio (mentre i dupe spesso ricorrono a sintetici o pellami più scadenti). Ci vorrà del tempo prima che l’AI della start-up impari a distinguere anche gli abiti firmati veri dai fasulli, dato che il loro odore risulta meno forte, perciò meno interpretabile dai computer di Osmo. Adesso l’azienda si trova di fronte a diversi ostacoli: il primo riguarda il processo di “reclutamento” di una sneaker nel database dell’AI, che potrebbe richiedere fino a cinquanta paia di scarpe - una quantità che, quando si tratta di drop limitati, potrebbe non essere reperibile - mentre un altro riguarda proprio il futuro dello strumento nelle mani dei retailer - tra mantenimento e aggiornamenti, l’AI dell’olfatto richiede grandi quantità di tempo e di conoscenze scientifiche. Ad ogni modo, l'innovazione della start-up di Wiltschko dimostra ancora una volta l'interesse che l'industria della moda sta riservando alla certificazione degli articoli, un tema sempre più sentito tra i principali brand di lusso e le piattaforme di rivendita online che vogliono difendere i propri prodotti e, di conseguenza, la loro reputazione.