Vinted è stata multata 2,4 milioni di euro
La luna di miele del secondhand sta finendo?
09 Luglio 2024
Non è un bel periodo per internet, per Meta, per X, e neanche per Vinted. Dopo aver registrato successi sensazionali in tutta Europa nel corso del 2024, con aumenti delle vendite pari al 61% per un totale di quasi €600 milioni, adesso la piattaforma si ritrova costretta a pagare una multa di 2,4 milioni di euro all'authority della Lituania, paese d'origine dell'azienda. Vinted sarebbe stata accusata di aver infranto le leggi che garantiscono la protezione dei dati personali degli utenti, un problema che è venuto alla luce in seguito a un'indagine messa in atto dopo numerosi reclami. Secondo quanto rilasciato dall'authority del Paese, l'app attuava pratiche di gestione dei dati discutibili e potenzialmente illegali, come non cancellare i dati degli utenti che avevano eliminato il proprio profilo.
La multa salata con cui dovrà fare i conti Vinted si rifà alla violazione del diritto alla cancellazione dei dati sancito dal GDPR (General Data Protection Regulation). Alcuni utenti della piattaforma di rivendita online hanno lamentato diverse difficoltà legate all'eliminazione del loro profilo dall'app, come anche la mancanza di motivazioni da parte di Vinted per il mancato rispetto delle loro richieste. In più, l'autorità ha accusato l'azienda di implementare un sistema di shadow ban, ossia di limitare la visibilità di alcuni contenuti senza il consenso degli utenti. Venivano nascosti i post di account che secondo l'app non rispettavano le regole della community, una pratica che però si era già ritorta contro Vinted, portando moti utenti ad abbandonarla. Mentre la società ha disapprovato le accuse, sostenendo che fossero prive di fondamenta giuridiche e annunciando che farà ricorso, l'autorità lituana ha rivelato che la multa da 2,4 milioni di euro imposta a Vinted è la più alta che sia stata mai imposta dall'inserimento del regolamento per la protezione dati. Due anni fa, Vinted era incorsa in un problema simile in Italia, quando nel 2022 l'Antitrust ha multato l'azienda per 1,5 milioni di euro per la condivisione di «informazioni ingannevoli».
Oltre a Internet, il 2024 sembra essere un periodo sensibile anche per la moda. Mentre Meta deve fare i conti con la rabbia dei suoi utenti che hanno scoperto che Instagram e Facebook stanno usando i loro dati per allenare l'AI e X viene accusata di divulgare contenuti illegali o disinformativi, nel mondo reale la moda va a ruba, letteralmente. Lo scorso mese, una banda di rapinatori ha colpito prima la boutique di Bulgari in Via Condotti, Roma, sottraendo gioielli per 500mila euro, poi lo store di Chanel a Parigi per un bottino che si aggira tra i sei e i dieci milioni di euro. Nessuno è al sicuro, neanche gli appassionati di vintage e di abbigliamento di seconda mano a cui non interessa se Vinted usa i loro dati personali per il proprio interesse: sulle app di rivendita c'è sempre più fast fashion. Come a dire, quando non gli puoi più togliere niente, rubagli il divertimento.