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Il Gruppo Puig sta per quotarsi in borsa

L’obiettivo palese è una sua prossima espansione

Il Gruppo Puig sta per quotarsi in borsa L’obiettivo palese è una sua prossima espansione

Quando un brand si quota in borsa la sua potenza si moltiplica: aprendosi agli investitori esterni e alla valutazione sul mercato aumentano forse i rischi (che possono sempre essere controllati) ma aumentano di gran lunga  i finanziamenti e il potere di espansione. E dev’essere all’espansione che il gruppo Puig pensa dato che una sua quotazione in borsa pare imminente – così imminente che le più autorevoli fonti dicono che già lunedì prossimo il proprietario di Dries Van Noten e Jean Paul Gaultier potrebbe essere il giorno fatidico dell’IPO sulla borsa di Madrid. Secondo Reuters, gli attuali azionisti vorrebbero raccogliere tra i due e i tre miliardi di euro in finanziamenti.

Dietro a ogni quotazione in borsa c’è un tentativo di espansione – ed è quasi naturale che Puig lo abbia fatto dato che il suo modello di business, come scrivevamo qualche settimana fa, è estremamente efficiente nell’attuale panorama della moda. Come proprietario, azionista e soprattutto licenziatario specializzato in profumeria (produce anche abbigliamento a seconda dei brand in portafoglio, ma lo zoccolo duro delle vendite sono le fragranze) il gruppo si è radicato da decenni in una delle categorie di mercato più fondamentali del mercato della moda, dato che la più diffusa e comune insieme agli occhiali da sole. L’acquisizione di un capitale tra i due e i tre miliardi potrebbe in effetti racchiudere diverse potenzialità: dall’assimilazione di un nuovo brand a quella di ulteriori licenze oppure anche un investimento sulla supply chain dei profumi per aumentare il volume e l’efficienza della produzione – sia come sia, la categoria dei pesi massimi della moda sta per arricchirsi di un nuovo nome.