Shein è davvero in crisi?
Competizione crescente, pressioni politiche e dati difficili da interpretare
22 Maggio 2023
Pare che Shein stia vivendo una battuta d'arresto. Un'analisi condotta da BoF sui dati forniti da Earnest Analytics ha recentemente riportato che il colosso dell'ultra fast fashion cinese è stato valutato per 66 miliardi di dollari, un valore significativamente inferiore ai 100 miliardi lo scorso anno. Nonostante il marchio abbia guadagnato fama grazie ai suoi prezzi bassissimi e all'enorme assortimento di nuovi modelli ogni giorno, l'azienda ha riscontrato una frenata nelle vendite nell'estate e nell'autunno del 2022, dopo anni di crescita esplosiva.
Everyone shopping on temu like they didn’t just find out that shein contains harmful amounts of lead in their clothes
— meep (@mummabryan) May 19, 2023
Tuttavia, secondo il Wall Street Journal, Shein prevede una crescita del fatturato del 40% nel 2023. La testata ha sottolineato che i dati potrebbero essere fallaci se consideriamo che Shein si trova attualmente sotto il controllo normativo dei legislatori americani a causa delle tensioni geopolitiche con la Cina e che valutazione più bassa potrebbe permettere all'azienda di recuperare il suo valore di mercato in caso di quotazione in borsa. Gli investitori principali di questo round sono Sequoia Capital, General Atlantic e Mubadala, il fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti.
Di recente, il Congresso degli Stati Uniti ha inviato una lettera a Shein e ad altri rivenditori internazionali, chiedendo informazioni sulla conformità delle loro catene di approvvigionamento alla legislazione statunitense che vieta l'uso di cotone proveniente dalla regione cinese dello Xinjiang. Inoltre, Shein si trova ad affrontare una crescente concorrenza da parte della rivale Temu, un'applicazione per lo shopping sviluppata dal mercato online cinese Pinduoduo che offre prezzi altrettanto convenienti e una vasta gamma di prodotti. Ciononostante, per consolidare la sua presenza sul mercato internazionale, il marchio ha recentemente aperto nuovi magazzini e impianti di produzione negli Stati Uniti e in Europa e malgrado le sfide normative e la crescente competizione, rimane ottimista riguardo al futuro.