Giuseppe Bazzocchi
05 Maggio 2012
Giuseppe Bazzocchi nasce a Lugo, Ravenna. Pittoricamente è un autodidatta e nel 1979 si laurea in architettura.
Agli inizi degli anni anni ottanta avvia una ricerca sulla trasparenza e sull'uso dei materiali, quali celophane, l'acetato o il cristal che durerà una decina di anni. La relazione tra segno, spazio e colore su superfici trasparenti sono la "cifra estetica" di questo periodo. Conclusa la ricerca sulla "trasparenza", inizia un nuovo percorso sul "volto". Un lungo periodo di preparazione per ottenere una personale interpretazione del volto lo portano ad ottenere una sintesi solo a metà degli anni novanta con due mostre a Bologna nel 1997.
L'ultimo periodo lo ha dedicato all'arte digitale ed in particolare alla realizzazione sia di immagini digitali, sia di video.
La grafica digitale di Giuseppe Bazzocchi, spesso impressa su plexiglas trasparenti e illuminata da led, assorbe e riflette il dolore della condizione umana ed il male di vivere. Corpi lacerati, corpi mutilati, corpi violati, nebulizzati e ricomposti in forme tragiche, mostruose, denunciano gli effetti disumanizzanti di una violenza nel mondo che cresce in maniera esponenziale giorno dopo giorno.
I "corpi" di Giuseppe Bazzocchi rivelano dunque l'anima vulnerabile e lacerata dell'uomo contemporaneo. Non c'è pacificazione surrettizia nell'immaginario dell'artista: questa può avvenire solo se si riesce a dare alle cose del mondo, uomo compreso, la loro giusta collocazione dopo un profondo lavoro di rigenerazione individuale e collettiva. Sul corpo si registrano tutti i terremoti del mondo ed è possibile trarne insegnamenti e risorgere.
Giuseppe Bazzocchi espone a Bologna dal 5 al 15 Maggio presso la Galleria Tedofra.
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