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Tutti gli sforzi di Kering per conquistare il Web 3

«Il Web3 e gli NFT rappresentano una vera e propria rivoluzione e noi vogliamo esserne al centro»

Tutti gli sforzi di Kering per conquistare il Web 3 «Il Web3 e gli NFT rappresentano una vera e propria rivoluzione e noi vogliamo esserne al centro»

Mai come oggi i grandi gruppi dell’alta moda hanno reso nota la propria convinzione nell’investire nelle nuove tecnologie per renderle parte integrante del futuro prossimo del retail. Nello specifico Kering ha recentemente investito in Haun Ventures, crypto fund lanciato dall’imprenditrice Katie Haun, che a marzo ha raccolto 1,5 miliardi di dollari per supportare la crescita delle realtà attive nel Web3. Come ha rivelato venerdì scorso il chief client and digital officer Gregory Boutté in occasione di una presentazione al Kering Imagination Lab per l'innovazione digitale a Parigi: «Siamo convinti che le criptovalute siano destinate a rimanere. Alcuni dei nostri clienti vorrebbero utilizzare le crypto per acquistare i nostri prodotti, pertanto ha senso offrire questa opzione». Seguendo l’esempio di Off-White™, il colosso guidato da François-Henri Pinault, nei prossimi mesi accetterà attraverso Bitpay pagamenti in criptovalute negli store Balenciaga, mentre i test con Gucci sono già partiti due settimane fa in flagship strategici del mercato Usa. Allo stesso tempo Farfetch ha annunciato che i pagamenti in criptovalute saranno accettati dai "clienti privati" di alto livello nei prossimi mesi, prima di un lancio più ampio negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa entro la fine dell'anno. 

«Ci sono 2,5 miliardi di persone che giocano ai videogiochi ogni mese. Crediamo che i mondi virtuali saranno sempre più immersivi e presenti nelle nostre vite» - ha dichiarato Boutté Wwd - "Il Web3 e gli NFT in particolare rappresentano una vera e propria rivoluzione e noi vogliamo esserne al centro". Nonostante le recenti fluttuazioni del Bitcoin, l'azienda ha liquidato la recente volatilità come un fenomeno normale per una valuta ancora giovane, sottolineando che quello di Kering è un approccio test and learn: Gucci e Balenciaga saranno un campo di prova prima di decidere se estendere il sistema di pagamento ad altri marchi. Un approccio già sperimentato con i primi progetti pilota nel Metaverso: Gucci ha venduto una versione digitale della sua borsa Dionysus su Roblox e Balenciaga ha collaborato con Fortnite di Epic Games. «Questo è uno dei vantaggi di avere una piattaforma propria: ci permette di decidere gli obiettivi che vogliamo perseguire». Per questo, attraverso il fondo Kering Ventures, il gruppo effettua investimenti minori in start-up o tecnologie volte a servire il cliente del lusso del futuro.

François-Henri Pinault e i suoi manager sono recentemente volati nella Silicon Valley per incontrare l’informatico e imprenditore Marc Andreessen e sempre nell'ottica di accrescere il know how nel campo digitale e tecnologico del suo gruppo, Pinault ha deciso nei mesi scorsi di aprire le porte del board, in qualità di amministratore indipendente, a Yonca Dervisoglu, manager Google. «Riteniamo di dover imparare, quindi vogliamo collaborare con persone che conoscono questi settori meglio di noi», ha commentato Gregory Boutté. In quest'ottica il Kering Imagination Lab, che ha aperto un anno fa e conta 200 dipendenti, ospiterà un hackathon il 20 e 21 luglio in cui i dipendenti saranno incoraggiati a presentare le loro idee su come il Web3 potrà guidare il business del lusso in futuro. Una giuria presieduta da Pinault designerà un vincitore, la cui idea potrebbe essere finanziata e realizzata da uno dei marchi del gruppo. L'innovazione è un punto cruciale nell'approccio di Kering, dalla progettazione dei prodotti in 3D, che viene ora utilizzata per sviluppare tra il 30 e il 40% degli stili di carryover, agli algoritmi di apprendimento automatico che aiutano i pianificatori di Gucci a posizionare l'inventario nei negozi con una precisione fino al 20% superiore rispetto al passato. Se il futuro è nel Web 3, Kering ne è già il protagonista.