Versace salterà la Milan Fashion Week
Il brand si prepara a un cambio di rotta?
04 Febbraio 2021
Versace ha deciso di uscire dall’abituale cornice della Milan Fashion Week (ancorché nella sua versione virtuale) scegliendo di presentare la sua collezione FW21 il prossimo 5 marzo con un evento digitale. Ma il dato interessante è che lo show si terrà negli stessi giorni della Paris Fashion Week, che andrà avanti dal 1 al 9 marzo, pur non associandosi formalmente a quest’ultima, quindi senza diventare “francese”. Una distinzione molto importante ma che, nel contesto della fashion week digitale, farà finire il brand milanese nel fold delle presentazioni parigine. Una piccolo paradosso dovuto a ragioni tecniche ma che, secondo Donatella Versace, «non influisce sul fatto che Versace è un membro orgoglioso della Camera della Moda e che il brand rimarrà parte e sosterrà il fashion system italiano».
Dopo Gucci e Bottega Veneta, dunque, la schedule di Milano (che dovrebbe essere presentata ufficialmente oggi) perde un altro appuntamento con uno dei grandi nomi che fino a prima della pandemia erano i suoi protagonisti. La scelta di Versace appare in realtà sensata: sempre secondo Donatella Versace il format digitale ha il vantaggio di dare «la possibilità di connettersi col proprio pubblico nel momento che si ritiene migliore». Allo stesso tempo questa presentazione quasi-parigina coincide con un momento di forti sommovimenti per il brand, le cui vendite non sono calate nello scorso anno attestandosi sui 195 milioni di dollari e che il gruppo Capri Holdings progetta di far salire ai due miliardi nei prossimi anni. Inoltre l’annuncio giungerà in concomitanza con l’introduzione di un nuovo signature pattern che, secondo il CEO del fashion group, John Idol, «cambierà in modo importante la traiettoria del brand».
Ma quindi cosa sta succedendo con Versace? Senza dubbio, il brand rappresenta il fiore all’occhiello della sua parent company, già forte di due marchi redditizi come Michael Kors e Jimmy Choo, i quali però non sono adatti per introdursi nel mondo high luxury: Michael Kors è infatti popolarissimo ma diversamente posizionato sul mercato e assai più accessibile del classico marchio di fashion luxury, mentre Jimmy Choo si occupa di footwear. Versace invece è old school, già inserito nell’ambiente dei grandi player ed è pronto a fare quel “salto quantico” che, ad esempio, LVMH vuole far fare a Givenchy – ossia superare il miliardo annuo di revenues arrivando a sfidare titani come Dior, Louis Vuitton e Gucci. Presentare negli stessi giorni della Paris Fashion Week, lanciando insieme un nuovo pattern che dovrebbe ridefinire l’identità del brand, significa forse allora desiderare un trampolino di lancio diverso e più internazionale di una Milan Fashion Week che il lockdown e i molti abbandoni illustri hanno reso zoppicante.