Melancolia - Valentino S/S 2012 ADV Campaign
05 Gennaio 2012
“Poco tempo fa, forse solo qualche giorno fa, ero una ragazza che camminava in un mondo di colori, di forme chiare e tangibili. Tutto era misterioso e qualcosa si nascondeva; immaginare la sua natura era per me un gioco.”
La prima cosa a cui ho pensato è stata lei, Frida Kahlo. Quel melancolico settembre messicano del 1926, la dolorosa inafferrabile levità della vita e delle cose.
L’imperatore è andato via, e si sente, ma chapeau. L’adv campaign S/S 2012 di Valentino è cosa ragguardevole e più che mai struggente, merito di Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli sicuramente ma, nessuno me ne voglia, il re Mida della campagna è Deborah Turbeville. â?¨C’è tutto: le ombre del Messico selvaggio, la sensualità disgraziata, la mestizia. Zuzanna Bijoch, Maud Welzen, Bette Franke e Fei Fei Sun sono le protagoniste di una storia che prende luogo in un paesino di minatori nel cuore di Guanajuato, a pochi passi da casa di Deborah.
Le abili mani della fotografa riescono, senza edulcorazioni di sorta, ad immortalare una bellezza persa in un tempo senza età. E torna alla mente Frida Kahlo:
“Le mie amiche, le mie compagne si sono fatte donne lentamente. Io sono diventata vecchia in pochi istanti e ora tutto è insipido e piatto. So che dietro non c'è niente; se ci fosse qualcosa lo vedrei ...”
“A little while ago, not much more than a few days ago, I was a child who went about in a world of colors, of hard and tangible forms. Everything was mysterious and something was hidden, guessing what it was, was a game for me”. The first thing I thought was her, Frida Kahlo. That melancholic Mexican September of 1926, the painful elusive levity of life and things.
The Emperor’s gone, and you can see it, but chapeau. The S/S Valentino adv campaign is remarkable and melting, definitely is thanks to Maria Grazia Chiuri and Pier Paolo Piccioli but, I must say, the king Mida of the campaign is Deborah Turbeville.
There’s everything matter: shadows of a wild Mexico, miserable sensuality, sadness. Zuzanna Bijoch, Maud Welzen, Bette Franke and Fei Fei Sun are the protagonist of a story that takes place in a village of miners in the heart of Guanajuato, not far from Deborah’s house.
The photographer’s skilled hands can capture, without interfering, a beauty lost in a timeless age. And Frida Kahlo comes to mind again “My friends, my companions became women slowly, I became old in instants and everything today is bland and lucid. I know that nothing lies behind; If there were something I would see it.”