Saint Laurent e Helmut Lang insieme per una serie di sculture brutaliste
Anthony Vaccarello ha collaborato con il designer più iconico degli anni ‘90
30 Settembre 2020
«Helmut [Lang] mi affascina da anni. Per la mia generazione, è il designer definitivo degli anni ’90. Lo considero allo stesso livello di Coco Chanel per il modo in cui ha portato la realtà nella moda».
Queste sono state le parole di Anthony Vaccarello che, in una lunga intervista a The Business of Fashion, ha raccontato la storia della sua recente collaborazione artistica con il designer austriaco – ritiratosi dal mondo della moda nel 2005 e dedicatosi ora all’arte e all’allevamento di pollame (sic!) nel suo buen retiro di Long Island. Il risultato è un progetto di nome Helmut Lang x Anthony Vaccarello for Saint Laurent Rive Droite, una serie di sculture brutaliste composte da materiali di scarto della manifattura di Saint Laurent che sono stati fatti a pezzi, mescolati con resina e colati in stampi d’alluminio per creare un set di sculture tubolari.
Le sculture sono esposte nella boutique di Saint Laurent in Rue St. Honoré a Parigi. Ma la settimana prossima saranno spostate nel negozio Rive Droite di Los Angeles. Vaccarello, discutendone con Tim Blanks, le ha descritte così:
«Mi piacciono queste forme dure e primordiali. Specialmente associate a Saint Laurent che è un brand così associato all’eleganza e molto raffiné. […] Non sono interessato alla delicatezza. Mi piace la bellezza quando è disturbante, non quando è facile».
Vaccarello ha anche fatto riferimento a un episodio famoso nella moderna mitologia di Helmut Lang. Quando, cioè, nel 2010, il designer austriaco distrusse tutto il suo archivio di abiti che era sopravvissuto a un incendio, tritandolo e trasformandolo in sculture tubolari simili a quelle create per Saint Laurent:
«Capisco ciò che ha fatto Helmut, perché nemmeno per me gli abiti sono una cosa sacra. Sono solo un insieme di cotone, seta e garza. Mi piace l’idea di chiudere un capitolo della tua vita e distruggere tutto».