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It's time to do your roots with Charlie

It's time to do your roots with Charlie

Presentare una Modella totalmente nuda sul catwalk, con occhi pungenti acuiti da un fitto strato di kajal, un disegno di cobra sul ventre la cui coda parte lì dove si origina la vita, stivali da stripper ed un eccentrico copricapo fatto di crine intrecciato ed unghie finte, non è strabiliante perché trasgressivo, quanto unico nella forte affermazione che il genio creativo di Charlie Le Mindu fa di sé. Un artista, non mero stilista, che dall’Haute Coiffure è straripato nell’Haute Couture presentandoci una visione della moda che gioca con materiali bizzarri, forme pompose che ci ricordano da Poiret a Mae West, richiami culturali tra i più interessanti. E’ giunto il momento di ritoccarci le radici con questa nuova collezione PE 2012, a noi spetta solo considerarlo come l’ammoniaca delle nostre menti, pronto a trasfigurare tutto ciò che ha significato moda fino ad oggi. Sarà la mano di Charlie a trasformarci in una delle sue trico-sculture.

Figure ambigue cavalcano la passerella. Procaci trasparenze e nudità vengono ostentate in un orgasmo di latex, pelle, capelli, unghie ed organza. Forme ardite vengono momentaneamente contenute da una capigliatura austera, raccolta nelle onde anni 20. Un immaginario di donne forti, consapevoli della loro posizione, pronte ad assumere una simbologia radicale che si evince dai possenti copricapo Cobra, da quella sorta di khepresh che sa tanto di regina Nefertiti, da quelle fasciature Burka che pare abbian sopra ricamato il termine lussuria. L’atmosfera in cui lo spettatore si immerge è tra le più varie: un’ostentazione CAMP si fonde con le millenarie tradizioni persiane, arabe ed egiziane. 

La sperimentazione è il marchio di fabbrica di questa ambigua visione, e gli effetti che essa può originare in una mente sensibile parrebbero degni della più genuina fumata di oppio. Ragion per cui, mi sono lasciata conturbare dalla visione di questa donna tuareg in tuta, ricoperta di unghie, velata dal tepore di un blu notte, con un turbante di organza meschino  disposto a svelarci solo lo sguardo magnetico di questa menade del deserto. Charlie l’ammoniaca non ce la mette in testa, ce la fa sniffare in visioni … ecco l’effetto che fa Le Mindu.

 
To present a Model completely naked on the catwalk, with piercing eyes intensified by a thick layer of kajal  and by the monobrow, with a cobra drawn on the belly whose tail originates there were all pleasures are retained, with stripper boots and an eccentric hat made of fake nails and braided hair, is not astonishing because transgressive, it is unique in the strong statement that the creative genius of Charlie Le Mindu makes of himself.  An artist, not a mere stylist, that from the Haute Coiffure has flooded over the Haute Couture presenting his particular poetic of fashion, that plays with bizarre materials, pompous shapes that remind us of Poiret or Mae West, and interesting folkloristic reminiscences. It’s time to do our roots with this new SS Collection 2012. We should see Charlie as the ammonia of our minds there to transfigure all that Fashion has meant till now, to involve the viewers in his trico-sculptures.   
Ambiguous figures ride the catwalk. Bold transparencies and nudities are boasted through an orgasm of latex, leather, hair, fake nails and organza. Daring shapes are ridiculously contained by the austere hairstyle, materialised by the waves style 20s. An imagery of confident women, aware of their position, ready to wear a radical symbology expressed by mighty cobra hats, by reworked khepresh inspired by queen Nefertiti, by those sort of burkhas that seem to have the word luxury embroidered on. The viewer is pervaded by an alluring atmosphere: the CAMP ostentation mingles with the millenary traditions of Persia, Arabia and Egypt. 
Experimenting is what constitutes the basis of Le Mindu’s poetics, and the effects that is can have on a sensitive mind may be worthy of the most genuine opiate addiction. That’s the reason why I let myself be shaken by this Tuareg woman dressed in a suit, covered with fake nails, plunged into a blue darkness, with her head veiled by a  petty turban willing to show just the magnetic eyes of this maenad of the desert. Charlie does not apply the ammonia to our roots, he moves us to sniff it through visions... this is how us viewers succumb to this genius.