Bulgari adotterà la tecnologia blockchain di LVMH
Un network per garantire la tracciabilità di prodotti di lusso e donazioni per la lotta contro il Covid-19
25 Giugno 2020
Negli scorsi giorni, Bulgari ha annunciato la sua adesione all’AURA Blockchain Network – una piattaforma presentata lo scorso maggio dal gruppo LVMH al VivaTech che consentirà l’autenticazione e il tracciamento dei beni di lusso. Nel caso di Bulgari, inoltre, il sistema blockchain consentirà ai clienti che parteciparanno a una delle iniziative benefiche avviate dal brand di seguire, attraverso una digital experience dedicata, il percorso completo delle loro donazioni, fino al loro beneficiario finale. Al momento, i clienti del brand possono infatti contribuire in due modi alle raccolte fondi di Bulgari, o acquistando i prodotti brandizzati Save The Children o contribuendo al Fondo Virus Free istituito dal brand per supportare gli sforzi della scienza contro il Covid-19. L’azienda ha inoltre sviluppato una nuova strategia per la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività.
La piattaforma AURA, presentata l’anno scorso dal gruppo LVMH in collaborazione con Microsoft e ConsenSys, consente ai clienti dei brand di risalire alle origini dei prodotti da loro acquistati e può anche essere impiegata per salvaguardare la proprietà intellettuale dei designer. Grazie al sistema blockchain di AURA, infatti, è possibile ottenere informazioni esatte su ogni fase del ciclo di vita dei prodotti dal momento del design, fino all’uso delle materie prime, alla manifattura e alla distribuzione e può inoltre essere utilizzata per istruzioni sulla cura dei prodotti, le garanzie e la lotta alla contraffazione. Fra i brand che hanno già implementato questa tecnologia ci sono, ad esempio, Louis Vuitton e Christian Dior Parfums.
Perché i brand vogliono adottare il blockchain?
La tecnologia blockchain offre ai brand l’opportunità di raggiungere due obiettivi con un unico sforzo: il primo è quello di salvaguardare i propri prodotti e la loro esclusività, evitando i danni d’immagine causati dal mercato delle contraffazioni; il secondo è quello di aumentare la consumer loyalty, rivolgendosi alle nuove esigenze del pubblico che, già da qualche anno ma specialmente dopo la pandemia, è diventato molto più sensibile alle questioni della trasparenza e della sostenibilità. Il blockchain è dunque uno strumento molto utile per il luxury market oltre che estremamente flessibile - ma che lascia comunque tutto il controllo nelle mani dei brand. Sono i brand infatti a decidere quali informazioni rivelare e, in un certo senso, a mantenere tutta la propria libertà d’azione aumentando il controllo che hanno sulla vita dei prodotti dopo la loro vendita.
La tecnologia blockchain però presenta vantaggi anche per un altro genere di consumatori: quelli del mercato secondario del lusso. Secondo stime di ThredUp, il giro d’affari del mercato resale raggiungerà i 41 miliardi nei prossimi due anni. Un’implementazione generalizzata di questa tecnologia consentirebbe un domani di eliminare del tutto il problema della contraffazione anche sulle piattaforme di resell, costituendo inoltre una più facile garanzia da verificare a distanza nel caso in cui gli acquisti, come spesso accade, avvengano a distanza e senza che venditore e acquirente si interfaccino direttamente. Le applicazioni di AURA e del blockchain sono in realtà molto vaste e, sebbene la piattaforma sia stata pensata per i prodotti di lusso, esistono possibilità di sviluppo anche per i singoli retailer o per i brand indipendenti.