Come funziona la tecnologia di Uniqlo AIRism
L’innovazione al servizio della performance
17 Giugno 2020
Già da qualche anno, nel mondo della moda, l’utility wear ha iniziato il suo passaggio dall’ambito della tecnologia pura a quello del design. Stoffe tecniche e innovazioni strutturali dei tessuti hanno cominciato a diventare più accessibili e l'apertura del mondo della moda ai codici dello sportswear ha introdotto nei processi creativi un’enorme quantità di nuovi materiali e textures, oltre che una libertà d'immaginazione che prima era inimmaginabile. L’innovazione non si è limitata a brand di culto come Gramicci o Arc’teryx, ma è riuscita anche a scendere al livello della grande distribuzione di un brand come Uniqlo - che già da anni ha assegnato alla propria linea LifeWear le maggiori sperimentazioni in fatto di tecnologia tessile, collaborando specialmente con Toray, azienda giapponese leader nel campo della chimica e nella produzione di fibre sintetiche. Uno dei loro più importanti prodotti, lanciato nel 2013 e costantemente aggiornato ogni anno, è la tecnologia AIRism - un tipo di tessuto artificiale pensato per superare in traspirabilità qualunque suo altro predecessore. I nuovi prodotti AIRism per la stagione 2020 sono stati presentati lo scorso settembre all'evento The Art and Science of LifeWear alla Somerset House di Londra.
I tessuti AIRism di Uniqlo vengono realizzati da Toray utilizzando delle fibre di poliestere ultra-sottili dodici volte più piccole di un capello umano e prive di irregolarità superficiali. Grazie alla loro struttura, impediscono un accumulo di umidità corporea a livello della pelle e la formazione di microbi e proprio in ragione, oltre che assorbire naturalmente gli odori, della loro sottigliezza risultano avere un’elasticità e una adattabilità assai superiori a quelle del cotone naturale - che rispetto alla microfibra di Toray, ad esempio, può trattenere l’umidità ma non rilasciarla in tempi brevi.
La potente capacità di asciugamento delle fibre è appunto ciò che permette una costante regolazione del calore, funzionando esattamente come una seconda pelle. Le dimensioni della fibra, poi, sono tanto importanti quanto la texture della sua superficie: più è liscia la superficie della stoffa, più sarà facile che il calore e l’umidità corporei di chi la indossa si trasferiscano sull’abito e vengano poi dispersi all’esterno. La composizione dei capi varia fra la collezione maschile e quella femminile: i capi della collezione Uomo sono mirati ad eliminare il sudore con più rapidità, mentre quelli della collezione Donna, composti in una cupra prodotta da Ashai Kasei, possiedono una texture più serica che impedisce che il tessuto si appiccichi alla pelle.
L’insieme di queste innovazioni, su cui le due aziende lavorano da oltre sette anni, affonda le sue radici nella filosofia di Uniqlo, che mette l’innovazione sempre al servizio della funzionalità, preoccupandosi di porre l’accento più sulla tecnologia dei materiali che sulle eccentricità del design - un tipo di filosofia che condivide proprio con quei brand che hanno fatto del techwear d’avanguardia la loro ragion d’essere, come Arc’teryx o Stone Island. Ecco come Rei Matsunuma, Global PR Director of Uniqulo, ha commentato le innovazioni introdotte nella collezione di quest’anno:
“Dato che la base dei vestiti è il materiale, avere buoni materiali è fondamentale per lo sviluppo dei prodotti innovativi di LifeWear. Lavorando a stretto contatto con Toray per quasi due decenni, siamo stati in grado di fondere le tecniche tradizionali con le nuove tecnologie per creare abiti di design e comfort eccezionali, realizzati per tutti, e avere un impatto positivo sulla società e sull'ambiente”.
La collezione Uniqlo AIRism è già disponibile online sul sito ufficiale di Uniqlo e in tutti gli store ufficiali del brand.