Anche Anna Wintour è in smart-working
L’ansia da coronavirus non ha risparmiato proprio nessuno
05 Marzo 2020
UPDATE: La notizia della quarantena di Anna Wintour si è rivelata essere un rumor solo parzialmente fondato. Lo scorso martedì, infatti, la editor-in-chief di Vogue è stata avvistata al Grand Palais di Parigi per lo show FW20 di Chanel. La Wintour si troverebbe adesso a Londra e starebbe sia prendendosi una pausa dopo il lungo mese delle fashion week femminili da poco burrascosamente conclusosi; sia starebbe effettivamente rispettando i 14 giorni di quarantena cautelare previsti dalle linee guida di Condé Nast.
È bello sapere che ci sono cose che, in quanto esseri umani, accomunano tutti. Davanti all’ansia da coronavirus che ha travolto il mondo nell’ultimo mese, ad esempio, le differenze sociali non hanno retto. Uomini politici e infermieri, autisti e capi d’azienda, direttori galattici e umili impiegati: tutti hanno preso le proprie precauzioni. Ed è da poco giunta notizia che nemmeno Anna Wintour ne è immune. Da quando è tornata dalla Milan Fashion Week, la editor-in-chief di Vogue e donna più potente del fashion system si è infatti auto-isolata nella sua casa al numero 170 di Sullivan Street, a Manhattan, e rimarrà in smart-working fino a lunedì prossimo. Proprio come il resto dei comuni mortali.
Si tratta di una misura precauzionale, comunque. L’ombra di un’influenza virale non abbatterà certo la stessa donna che lo scorso luglio ha dissato senza problemi e con feroce passivo-aggressività la First Lady Melania Trump in un podcast del The Economist. E la quarantena auto-imposta ha relegato a casa non solo la Wintour, ma anche Nina Garcia di Elle, Laura Brown di InStyle, Carol Smith di Harper’s Bazaar e Aya Kanai di Marie Claire. Una vera falcidia. Ad ogni modo, se l’editoria di moda non è il settore più danneggiato da quest’emergenza sanitaria, è almeno il più prudente, riconfermando ancora una volta quel famoso detto di Montaigne secondo cui “anche sul trono più alto del mondo, si sta seduti sul proprio c***o”.
C’è solo da domandarsi quale mise abbia scelto la Wintour per lavorare dal proprio salotto, se pigiamino o tailleur, o se anche nel comfort del suo appartamento abbia rinunciato o meno ai suoi occhiali da sole. Chissà, poi, se la direttrice non abbia un'assistente di fiducia che ogni sera si presenti a casa sua, munita di ogni protezione, per depositarle sulla scrivania il segretissimo menabot del prossimo numero, à-la-Andy Sachs. Dispiace soltanto sapere che la signora dovrà rinunciare alla sua partita di tennis settimanale, magari lei e il suo amico Roger Federer, anche lui impossibilitato a giocare ma per più seri problemi, potranno consolarsi messaggiando dai rispettivi divani. Se c’è un mistero che tormenta l’intero fashion system è come Anna Wintour trascorra il tempo libero. Francamente riesce difficile immaginarla mentre fa binge-watching su Netflix o si dà una seconda mano di smalto alle unghie. Resteremo nel dubbio.