My big, fat Greek... what?

Come ogni tanto accade (si-dice-che, raccontano-in-giro, a-un-amico-di-un-mio-amico-è-successo…), anche nel mio caso Facebook ha fatto da cupido.
Niente love stories fulminee o brucianti incontri post chattate notturne, però, il caso che vi voglio raccontare è più platonico. Decisamente più platonico.

Spyridon Tsagarakis è una giovane promessa greca, ennesima creatura che, risorta dalle ceneri del post “graduated at Central Saint Martins School of Art & Design” ha già ricevuto le sue piccole conferme ed è stata persino graziata dal golden touch di Vogue – Greece, che tempo fa gli ha dedicato spazio e attenzione all’interno di uno shooting.

Come ci siamo conosciuti, io e lui? Beh i passaggi in realtà sono stati pochi e semplici: è bastato essere stata intercettata dal suo radar di fashion curious grazie al mio blog (breve break pubblicitario: visitate http://pleasejudgemebymycover.tumblr.com!), di lì a recuperare il mio contatto su Facebook è stato un attimo.

Ed eccoci qui, a sfogliare il suo profilo e portfolio lavorativo sul suo sito, e a commentarne la produzione. Sfacciatamente influenzata dalle sue origini, piacevolmente caratterizzata dall’inequivocabile tocco derivato dagli studi londinesi e inaspettatamente sfiziosa.

Quando si parla di lui, “greek chic” è l’espressione che più sovente viene spesa da qualunque recensione voglia definire il suo stile e il suo modo di esprimere l’idea di femminilità che Spyridon ha in testa.

Nelle sue mani, cauti approfondimenti sul tema “pleates” si trasformano in novelli pepli, contemporanei evening gowns per ricorrere finalmente a fonti d’ispirazione alternative rispetto all’imperante trend filo-orientale (leggi: cinese). 

Sicuramente è un talento che va ancora affinato, la strada da percorrere per individuare un proprio tocco personale è ancora lunga, ma le basi sono solide e le premesse stuzzicano per lo meno la curiosità.

Win or fail? Io scommetterei sul primo.

 

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