Tommy Cash, l'artista estone che ha sconvolto il rap
Abbiamo incontrato l'eclettico rapper in occasione del live milanese
19 Marzo 2019
Tomas Tammemets, in arte Tommy Cash, viene dall'Estonia, un Paese che non è abituato a sfornare popstar che salgono alla ribalta della scena musicale internazionale. Tommy fa ovviamente eccezione, e sono proprio le sue origini uno degli elementi più caratterizzanti e riconoscibili del suo universo.
Nato nel 1991, Tomas è cresciuto nel ghetto di Tallin all'indomani della caduta del Muro di Berlino. Sono la scoperta della musica e della danza durante gli anni del liceo a cambiare per sempre la sua vita. Graduation di Kanye West gli fa venire voglia di esibirsi davanti ad una folla in delirio, mentre il suo insegnate di hip-hop, Jon, lascerà un'impronta indelebile sul suo gusto e sulla sua estetica. L'universo musicale di Tommy Cash è un mix eclettico di rap, techno e pop, il primo brano che posta su YouTube, Guez Whoz Bak, attira fin da subito l'attenzione del grande pubblico: sono infatti i visual, sempre sopra le righe, particolarissimi e fieramente simbolo di un'estetica imprescinibilmente est europea, a distinguere fin da subito il lavoro di Tommy. Nel 2014 pubblica il suo primo album, Euroz Dollaz Yeniz, mentre il 2018 ha visto l'uscita dell'album ¥€$.
In breve tempo, Tommy Cash si è affermato come uno degli artisti più originali e interessanti in circolazione. Lo abbiamo incontrato dopo il concerto al Magnolia di Milano (qui invece vi avevamo parlato del suo live romano). Ecco cosa ci ha raccontato.
#1 La tua musica è un mix di stili ed ispirazioni diverse. Come nascono le tue canzoni? Da cosa prendi spunto per i tuoi video musicali?
Creo, semplicemente, non mi piace pensarci troppo perché oggi pensano tutti troppo. La creazione si base su delle sensazioni, non si può stare a pensare a cosa funzionerebbe e cosa no. Spacco un po' di cose insieme come Hulk e le faccio funzionare.
#2 Fino a che punto nascere e crescere in Estonia all'inizio degli anni Novanta ha influenzato la tua musica e la tua visione artistica?
Molto, anche se dicessi il contrario non sarebbe vero. E' una cosa naturale. Non puoi cancellare i primi 20 anni della tua vita, come non posso dire di non essere stato ispirato da quel periodo.
#3 Qual è il tuo rapporto con la moda?
Sono un fan delle idee. Mi piace comprare i prodotti più stupidi e assurdi delle maison di moda perché qualcuno ha pensato 'fanculo' e l'ha fatto. Mi piacciono il sacco a pelo di Vetements e il giubbotto di salvataggio di Balenciaga. Ad esempio, comprerò sicuramente il porta matite di Louis Vuitton appena esce! Allo stesso tempo mi piace andare nei negozi di seconda mano a prendere dei maglioni da nonno a 3,50 euro.
#4 Sei famoso anche per la tua estetica, che è il risultato del movimento Post-Soviet, che da sottocultura è diventato progressivamente mainstream. Cosa pensi di questo passaggio e cosa prevedi nel futuro di questo stile?
Per me Post-Soviet è come i Millennials, sono semplicemente nati in questo momento storico. La prossima generazione sarà Future-Soviet dopo essere stata Soviet e Pre-Soviet. Voi la percepite più come un'estetica, uno stile, mentre per me è il luogo in cui sono cresciuto. Ho iniziato a seguirlo prima che diventasse trendy, molto prima che Gosha diventasse famoso. Non cerco di sembrare figo, non smetterò di parlare russo non appena non sarà più cool.
#5 Ti sei appena esibito al Circolo Magnolia di Milano in un concerto organizzato da Radar Concerti. Come è andato il tour fino ad ora e com'è stato il pubblico italiano?
La data di Milano è stata fantastica, ma nessuno mi ha portato della pasta, e la cosa mi ha reso molto triste perché sono un grande fan della pasta e del pane. Siamo in tour da oltre un mese ora, è la cosa che amo di più fare, do il meglio di me sul palco.