Aristo-punk: Bess NYC A/W 2010/11
07 Gennaio 2011
La collezione autunno-inverno di Bess NYC è suggestiva: la prima parola che ci viene in mente per descriverla è aristo-punk. Ossimoro? Sarà, ma il bello della moda è che look androgino e capelli ossigenati stile Luigi XVI (o piuttosto capelli bicolori, alla Daphne Guinness o Crudelia Demon, per intenderci) non sono incompatibili con dentelles, gioielli, velluti e pantofole da dandy.
A proposito di dandy, menswear e womenswear si confondono nell’utilizzo indiscriminato del pizzo e di dettagli squisitamente femminili, abbinati a blazer di velluto dai colori maschili (bordeaux per esempio). La paletta di colori è quasi spenta: un mondo in bianco e nero, con dettagli viola scuro, grigi od oro tenue, come la cornice di un quadro. E poi ci sono cappe e corsetti ovunque in questo universo pre-rivoluzione francese ma post-1977, fatto di divani polverosi, scarpine “Maria Antonietta” in versione Sex Pistols, pantaloni da rivoluzionario e crêpes da bigotta.
Un miscuglio di tendenze insomma, dove Robespierre diventa idolo grunge al pari di Kurt e Courtney. C’è anche un’aria un po’ mistica, con teste di bambole angoscianti e un nero color corvo, onnipresente. Il simbolo del blog della marca, del resto, è proprio un bambolotto. Foto di bambole a iosa fra rimandi a Zabriskie Point e icone hippie; i modelli scelti da Bess NYC per il lookbook sono belli e dannati, sembrano manichini di cera dalla pelle bianchissima, vestiti con collants da re. Le scarpe poi, decorate con perle o con studs, corroborano questa fusione tra aristocrazia e ribellione, palazzi e strade. Un quadro un po’ inquietante, certo, ma dove i pezzi, presi singolarmente (pantaloni a righe, magliette di pizzo, stivaletti), sono perfetti per un guardaroba raffinato e originale al tempo stesso.
Del resto non è un caso se Bess ha conquistato siti di vendita online come net-a-porter, aloharag o ssense, e department stores conosciutissimi, come Barney’s o Harvey Nichols.