Tasaki x Thakoon: would you mind to marry me?
19 Dicembre 2010
L’amore è una delle cose più autoritarie che esistano al mondo. Ti porta a fare assurdi gesti che prevalgono sul razionale, spingendoti talvolta verso ciò che non fa per te, ciò che non ti rispecchia, ma ciò che al tempo stesso ti completa. Gli opposti giocano un ruolo fondamentale nell’amore e portano il mal capitato ad indossare abiti stretti o larghi, per adeguarsi a quella sensazione, quella paura e quella gioia che non si vorrebbe perdere. Tutto questo non capita solo tra esseri umani, ma anche tra gli artisti ed i loro “figlioli”. Può accadere così che si unisca purezza e forza, dolore e delicatezza in un unico oggetto.
Questa l’idea che arriva da un fuoriclasse della moda, Thakoon Panichgul, designer nato in Thailandia e cresciuto professionalmente in America. La sua figura è paragonabile a quella di un Dio dell’olimpo della moda: celebrato da Anna Wintour nel suo docufilm “The September issue”, scelto da Michelle Obama nel 2008 per la cerimonia d’elezione del sui Barack a presidente degli Stati Uniti, ed infine, osannato da celebrità di stile, come, Sarah Jessica Parker, Rachel Bilson e Demi Moore. In questo spazio però, non ci si vuole limitare a parlare delle sue collezioni d’abiti, eccelse, sognanti e del tutto irripetibili.
Qui parla il cuore e la testa di una sognatrice testarda che si augura di sposarsi con una meraviglia anticonvenzionale a decorare le sue dita, il suo pearl knuckle-duster. Dal Novembre 2009, momento in cui Thankoon diventa direttore creativo della linea di alta gioielleria Tasaki, le perle, simbolo secolare di purezza, si vanno ad unire con l’oro giallo, declinato in svariate creazioni, a formare anelli, collane e gioielli di varie fattezze, tra cui la mia auspicata fede nuziale: il tirapugni d’oro. Un multifinger ring, che al posto della classica barra assassina, sfoggia una stecca di perle bianche perfette, che vanno a plasmarsi in un unicum d’amore con il vero e proprio oro massiccio d’eredità eighties / nineteens della street culture. L’unione della violenza e della raffinatezza, delle delicate attenzioni e delle dichiarazioni plateali di chi non ha paura di nascondersi, si ritrovano in questa creazione, che simboleggia l’emblema del moderno amore, fatto di incoerenze, paure, e del sano egoismo che sceglie sempre l’eccessiva bontà.
I’m sorry you’d better hit a pearl punch to wake up. Anyway, you are so cute BOY!