Perchè il tie-dye è di nuovo cool
C'è lo zampino di Kanye
09 Luglio 2018
Non potete negarlo: anche voi avete indossato almeno una volta una maglietta tie-dye. Che sia stato durante una malaugurata gita con gli scout o frutto di un esperimento fai da te durante un noioso pomeriggio estivo, tutti abbiamo questa macchia sulla nostra fedina penale fashion. La cosa incredibile è che proprio quando pensavamo di essercene finalmente sbarazzati, il tie-dye ritorna prepotente sulle passerelle di mezzo mondo, da Alyx e Jil Sander, fino all’apoteosi con Louis Vuitton by Virgil Abloh.
Ma da dove arriva questo discutibilissimo trend?
La tecnica del tie-dye, cioè quella di tingere tessuti con colori e pigmenti diversi, risale all’ottavo secolo e nasce in Giappone, per poi svilupparsi poi anche in Cina, Indonesia e Malesia. Questo tipo di tintura crea sui tessuti disegni geometrici assolutamente casuali e imprevedibili, che dipendono dalla diversa combinazione di pigmenti e acqua.
Tra gli anni ’60 e ’70 il tie-dye viene riscoperto, soprattutto negli Stati Uniti, e rivisitato in chiave psichedelica: diventa il simbolo del movimento hippie e dei cosiddetti "figli dei fiori". Dal momento in cui la possibilità di creare capi colorati e liberi si adattava benissimo alla loro filosofia di vita. Icona assoluta di questo movimento è Janis Joplin e il momento culminante per la cultura che rispecchia è il festival di Woodstock del 1969.
Per la SS19 il tie-dye ritorna più in voga che mai, ripulito ed elegante. Comme des Garçons colora pantaloni e giacche “stropicciati”, Cerruti ricopre bomber e shorts estivi, Alyx tinge magliette abbinate a pantaloni a stampa rettile, mentre da M1992 diventa quasi una stampa a quadretti su completi da uomo.
Ma è sicuramente da Louis Vuitton che il tie-dye si prende la scena. Virgil Abloh lo piazza sulle giacche invernali, sulle camicie trasparenti, sui pantaloni ampi e sugli shorts, dimostrando che è un pattern adatto ad ogni stagione (purtroppo).
Dai capelloni che ballavano nudi, alla passerella parigina sotto gli occhi dei rapper del momento, questo trend ne ha fatta di strada.