La vera/falsa appropriazione culturale del Victoria's Secret Fashion Show

Appropriazione culturale: quando qualcuno utilizza elementi, riproduce usi, di qualcun'altro senza permesso. Ciò può essere considerato offensivo.

Questo tema è stato recentemente 'riproposto' in vista dell'ultimo Victoria's Secret Fashion Show, una sfilata all'insegna della sensualità e della bellezza si è trasforato in un vero e proprio caso che ha coinvolto media, politici e giornali di tutto il mondo. Come mai? Semplice: alcune tra le modelle hanno sfilato con accessori decorati con perline e piume che, in qualche modo, evidente o meno, ricordano  i costumi tribali dei nativi americani. E che subito scandalo di 'appropriazione cultuale' sia!

Analizzando il tutto, infatti, uno dei temi presentati, la "Nomadic Adventure" collection, ha come scopo principale quello di omaggiare gli usi di questa cultura, come è da sempre stato fatto nei Victoria's Secret Fashion Show (ricordate l'omaggio alla Cina lo scorso anno?) e, in ogni caso, viene alzato un polverone su queste scelte, esclusivamente coreografiche, sceniche e per nulla con intenti offensivi.

I Fashion Show di Victoria's Secret non sono nuovi a questo tipo di accuse, riconrdiamo infatti quando nel lontano 2012 la splendida Karlie Kloss sfilò con un copricapo ispirato ai nativi americani e gioielli turchesi lasciando tutti a bocca aperta, ma per due motivi ben differenti: per la sua incantevole bellezza e perchè il suo dress-code venne accusato di appropriazione culturale tanto che venne tagliata per la messa in onda.

In un periodo storico in cui la continua lotta per la parità, la libera espressione e il rispetto reciproco sono tra i diritti maggiormente sofferti e rivendicati, in un perido storico teso, delicato, discutere e accusare di tutto è giusto? 

La libertà di espressione e il rispetto in questo caso non vanno di pari passo?