A qualcuno piace lungo…
28 Maggio 2010
Questa volta la nonna non c’entra. E la citazione al film, “A qualcuno piace caldo”, con una zuccherosa Marylin e degli alternativi Tony Curtis e Jack Lemmon, neanche più di tanto.
Qui, ormai l’avete capito, non si parla né di jazz e protezionismo né di brodo allungato e sciapo. In questa sede, si chiacchiera di moda. Allora, ditemelo voi: “Che cosa è che piace lungo?”.
A bando malizie e voli pindarici, vi aiuto io: il maxidress! Che altro altrimenti?
Non vi è dubbio, infatti, è uno dei must have di questa stagione; il vestito talmente lungo da arrivare oltre le estremità e richiedere, a chi sia naturalmente sprovvista di altezza valchiria, zeppe scalino-formi in abbinamento.
Del resto si sa, di questi tempi non si gioca più in ritirata, ma in attacco; e nella moda si punta sull’esagerazione di proporzioni/lunghezze/dimensioni per uscire fuori dal coro del banale e dello scontato.
Il maxidress, poi diciamocelo, reca con sé tutta una serie di vantaggi, a volte dimenticati.
Prima di tutto, la sua lunghezza permette di nascondere gambe poco abbronzate, non del tutto toniche e dimentiche di quell’appuntamento preso dall’estetista, poi saltato per causa di forza maggiore.
Secondo, l’abito lungo slancia. Basta sceglierne uno che arrivi a coprire le scarpe e si stringa in vita, evidenziandola e creando un effetto ottico tale, da fare sembrare tutte delle modelle, durante una sfilata (l’ho provato e vi giuro funziona, ma non dimenticate le zeppe).
Terzo, il maxidress snellisce addirittura. In questo caso però, oltre a seguire gli accorgimenti di cui sopra, bisognerà optare per una tinta unita – facciamo nero/blu/grigio scuro- evitando, accuratamente, ogni tipo di fantasia.
Infine, il lungo è molto versatile e va bene con tutto. Con un chiodo o un gilet di pelle diviene subito rock, con una Fedora e delle collane di perline è boho-chic, con dei sandali gioiello e degli accessori preziosi, da gran suarè.
Insomma, il maxi dress è un irrinunciabile.
E adesso, dopo tutte queste chiacchiere, l’avete capito o no, perché a tutti - o quasi - piace così lungo?