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Pierre-Louis Leclercq

Marseille, France

@pilouleclercq_

Architect

Marseille, France

 

La tua quarantena: paure e sogni?

Sto provando a trasformare la costrizione della quarantena in qualcosa di positivo, in energia creativa, guardando ai dettagli con il mio occhio da architetto. Per trovare bellezza e ispirazione nei dettagli e nelle semplici cose intorno a me. Per quanto io sia fortunato a vivere in un posto in cui posso respirare e creare, penso a tutte le persone bloccate in spazi minuscoli. Sono diventato un artigiano, influenzato dai "Compagnons" (un'organizzazione di artigiani francesi che esiste fin dal Medioevo). Restauro, ri-dipingo, sistemo tutto quel che posso e riempio le pareti e l'arredamento di colori per rallegrarmi.

SOGNI: Un sogno comune: che le persone possano tutte avere ugualmente accesso a un ambiente sano, di alta qualità, all'aria aperta e con molti spazi verdi. È anche uno dei nostri obiettivi più grandi, al mio Studio di Architettura. Mi piacerebbe tantissimo anche che ognuno diventasse il costruttore della sua stessa casa, o almeno che potesse giocare anche solo una piccolissima parte nella genesi creativa della sua abitazione, anche attraverso il riutilizzo piuttosto che il consumismo. Poi, personalmente, vorrei poter stare di nuovo con la persona che amo.

INCUBI: Non ne ho. Preferisco restare positivo. L'unico vero pericolo in momenti così difficili è proprio la paura.

 

Qual è la tua colonna sonora?

Principalmente canzoni francesi degli anni Settanta, soprattutto sul tempo che passa.

Le temps de vivre/ Ma liberté di Georges Moustaki;

La nostalgie Camarade/ My Lady Heroine di Serge Gainsbourg;

Steer you Way / Dance Me to the End of Love di Leonard Cohen;

Sparring Partner di Paolo Conte.