Lamia Benghachoutt
Università Iuav di Venezia
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Fashion Design, III anno
22 anni
Treviso
Le scuole sono state fra le prime strutture ad adeguarsi alle nuove misure di emergenza. Il tuo Istituto in che modo si è comportato? Quali sono secondo te i pro e i contro delle lezioni da casa?
All'inizio è stato difficile accettare la realtà delle lezioni online, ma poi poco a poco ti abitui e cerchi di adeguarti. C'erano molte problematiche a partire dalla connessione internet fino all'impossibilità di accedere ai laboratori e lavorare (questo un aspetto della quarantena che ha avuto un impatto al quanto negativo sui studenti di moda). L'unica cosa positiva è il fatto che non si paga per il trasporto per arrivare in sede.
Le industrie del fashion e del design sono state fra le più colpite dalle conseguenze dell’isolamento. In qualità di consumatore ma anche in qualità di futuro addetto ai lavori, secondo te quali saranno le conseguenze peggiori di questa crisi?
La conseguenza più grave è che il mercato dell'abbigliamento debba provvedere al taglio del personale e creare sempre più piattaforme online. Ovviamente anche noi studenti ne risentiremo, perché condividiamo la stessa paura relativa all'instabilità del mercato enorme della moda a partire dal fast-fashion fino al mercato del lusso.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena, qual è la soluzione per continuare a essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Il mio lavoro solo ultimamente si sta nutrendo di creatività , personalmente a me piace viaggiare perdermi da sola e visitare posti, musei e anche giardini etc... creando così una mia dimensione. Principalmente è quella la fonte della mia creatività, poi in secondo luogo mi piace anche condividere esperienze creative con persone che vivono in realtà diverse della mia ,così anche per ampliare l'universo in cui io costantemente vivo ; ovviamente solo ora ho risolto temporaneamente il problema tramite i social media buttandomi in dimensioni diverse dalla mia.