Emanuela Fletzer
IED Roma
Share
Design del gioiello, III anno
21 anni
Roma
Le scuole sono state fra le prime strutture ad adeguarsi alle nuove misure di emergenza. Quali sono i pro e i contro delle lezioni da casa?
L’istruzione ha reagito repentinamente per quanto riguarda quella superiore, nel caso specifico delle università abbiamo avuto bisogno di qualche momento in più per riflettere sulla riorganizzazione degli spazi che, in particolar modo all’istituto Europeo di Design di Roma, sono essenziali e funzionali (come i laboratori e le aule attrezzate) per seguire i ragazzi nel loro percorso creativo individuale. Quegli spazi e quelle attrezzature che sono diventati improvvisamente “quell’angolo di casa nostra adibito a studio”, tra mille fogli e sketch sul tavolo, tavolette grafiche e pc per seguire le lezioni in diretta online. Personalmente come milioni di altri studenti in Italia, vivere il mio ultimo anno da laureanda a distanza mi fa riflettere sul valore del contatto che si stabilisce nelle lezioni in presenza che, indubbiamente, cambia la percezione del percorso che stai portando a termine. Il nostro Istituto ha un’impronta altamente professionalizzante ed è proprio attraverso le lezioni frontali e attività pratiche che raffinano la loro crescita i professionisti del domani che escono da IED. Posso ammettere che il cambiamento repentino abbia sconvolto il percorso creativo di ognuno di noi, ma senza demoralizzarci per un secondo siamo ancora pronti all’adattamento che è la chiave di lettura di questo periodo storico ed è il grande pro che la grande community IED ci sta insegnando in questo momento.
Le industrie del fashion e del design sono state fra le più colpite dall’isolamento. In qualità di consumatore e di futuro addetto ai lavori, quali saranno le conseguenze peggiori di questa crisi?
La battuta d’arresto è stata fortemente avvertita in questo mondo senza dubbio pesantemente: eventi, show, sfilate, fiere di settore annullate, grandi momenti di rilancio che, attualmente, hanno completamente spento i motori di questa scintillante macchina, orgoglio del made in Italy e settore trainante della nostra economia. La conseguenza peggiore in assoluto, a mio parere, credo sia il voler tornare a tutti i costi alla realtà del mondo in cui vivevamo precedentemente. Cambiamento è la parola chiave ed è la presa di coscienza di questa parola che dovrebbe indurre a ripensare al mondo frenetico del fast fashion, dello spreco: tutto questo è davvero essenziale? La conseguenza peggiore per me sarebbe non andare oltre senza accettare l’inizio di una nuova epoca del design, che ci richiede di più: umanità, consapevolezza e progresso.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. Qual è la soluzione per continuare ad essere creativi?
Vorrei rispondere a questa domanda riferendomi ad un aneddoto simpatico: è ormai risaputo che questa quarantena ha spinto molti di noi a mangiare molto e spesso, conseguenza dell’abbondante tempo a disposizione e della voglia di riempire quei momenti di “noia” giornaliera, perché no, anche con una bella torta fatta in casa. Ecco, la mia creatività si è “nutrita” di quei momenti di silenzio e tranquillità causati da questo distanziamento che ho saziato con ricerche, webinar, corsi online, film e letture. Posso dire per certo che il suono della nostra creatività interiore spesso viene ignorato, lasciato di sottofondo alle nostre mille attività in agenda, sovrastato dal rumore della città. In questi giorni abbiamo sentito tanto silenzio per le strade, tanto da invocare solitudine a volte, ma è proprio da quel silenzio che son riuscita a sentire davvero le mie idee la mia creatività urlare più che mai, pronte a reinventarsi per affrontare una nuova era della creatività.