Francesca Quercetani
IED Roma
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Master in Jewelry Design
24 anni
Ravenna
Le scuole sono state fra le prime strutture ad adeguarsi alle nuove misure di emergenza. Quali sono i pro e i contro delle lezioni da casa?
IED Roma ha fin da subito rispettato le misure di emergenza, riorganizzandosi prontamente per permettere una continuazione del corso in remoto. Pro? Sicuramente un risparmio in termini di tempo e il mantenimento del flusso delle lezioni. Contro? L’esperienza. Ciò che stiamo facendo non è solo una questione di conoscenze teoriche che puoi trovare sui libri, ma qualcosa di più, qualcosa che riguarda le persone, gli incontri, il fare insieme, le pause caffè, i ritorni a piedi verso casa, la scoperta casuale attraverso gli occhi, tutte cose che da casa, attraverso un pc, non esistono nemmeno.
Le industrie del fashion e del design sono state fra le più colpite dall’isolamento. In qualità di consumatore e di futuro addetto ai lavori, quali saranno le conseguenze peggiori di questa crisi?
Un rallentamento dell’intero settore è forse il minore dei mali che questa crisi porta con sé. Temo una difficile ripresa della normalità, ma temo soprattutto una paralisi delle piccole realtà perché sì, l’Italia in particolare ha la fortuna di contare su grandi nomi, ma non sono gli unici a comporre il puzzle del fashion e del design nel nostro Paese. C’è un sottobosco immenso di piccole aziende che lavorano bene e all’insegna della qualità e aiutano a fare grande il nome dell’Italia, le quali però non possono contare su anni e anni di lavoro e di fiducia dei consumatori.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. Qual è la soluzione per continuare ad essere creativi?
Adattamento. La base del nostro lavoro. Ci troviamo in continuazione a doverci adattare, nuove collaborazioni, nuovi brand, nuovi prodotti, nuove idee. Un continuo ricambio di situazioni. Ok, questa non è sicuramente una tra le più convenzionali, ma la parte divertente di quella sfida che chiamiamo “essere un designer” è anche questa: trovarsi in situazioni assurde e cercare di uscirne, con qualche consapevolezza in più. I miei spunti? Questa condizione di reclusione stessa. Ci sono talmente dentro che ho deciso di sviscerarla per un progetto universitario, anche con l’intento, almeno in piccola parte, di esorcizzarla.