Andrea Bolzonella
Università Iuav di Venezia
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BA Fashion Design, III anno
22 anni
Padova
Le scuole sono state fra le prime strutture ad adeguarsi alle nuove misure di emergenza. Il tuo Istituto in che modo si è comportato? Quali sono secondo te i pro e i contro delle lezioni da casa?
Forse non ho ancora completamente metabolizzato l’idea di lezione online. Mi manca sicuramente condividere momenti e spazi con le persone giuste, seguire una lezione in maniera più fisica e diretta. Mi mancano anche i laboratori, passare del tempo nel laboratorio di pelletteria, da casa è molto più difficile gestire un progetto senza gli strumenti necessari. L’altro lato della medaglia però mi fa notare come io abbia la possibilità di organizzare più efficacemente il mio lavoro e il tempo dedicato.
Le industrie del fashion e del design sono state fra le più colpite dalle conseguenze dell’isolamento. In qualità di consumatore ma anche in qualità di futuro addetto ai lavori, secondo te quali saranno le conseguenze peggiori di questa crisi?
Premetto che una svolta all’interno di questo sistema senza limiti era necessaria, secondo me. Una svolta così drastica e crudele no. Le conseguenze le stiamo già vivendo in qualche modo: collezioni sviluppate e non vendute, piccole imprese costrette alla chiusura, grandi aziende in fallimento. Tuttavia, rimango fiducioso e positivo. Saranno incrementati tanti altri aspetti di questo motore moda che muove il mondo, spero acquisiremo una maggiore consapevolezza rispetto al valore di ciò che desideriamo, apprezziamo, acquistiamo e, soprattutto, rispetto alle priorità che caratterizzano la nostra quotidianità.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena, qual è la soluzione per continuare a essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Non interrompere il flusso di pensieri che mi si crea in testa. Mi sono sentito trasportato da una realtà a cui prima non davo importanza, ho dedicato ore a letture che avevo in programma da mesi e sfruttato le iniziative di diverse piattaforme online, avvicinandomi al cinema d’autore italiano. Per me è fondamentale il confronto, non ho mai smesso di rapportarmi (in maniera indiretta) con le persone con cui condividevo ogni istante.