Teresa Chevalley
IED Torino
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Design del gioiello, II anno
20 anni
Pino Torinese (Torino)
Le scuole sono state fra le prime strutture ad adeguarsi alle nuove misure di emergenza. Quali sono i pro e i contro delle lezioni da casa?
Lo IED si è prontamente organizzato per permettere il regolare proseguimento dei corsi, con video-lezioni in diretta e revisioni dei progetti su Skype. I docenti hanno modificato i programmi in modo da renderli più adatti alla didattica a distanza; hanno integrato le slide e le dispense, e hanno creato dei video per supportarci nello studio. Anche i corsi hanno dovuto subire modifiche, a causa dell’impossibilità di accedere ai laboratori e di svolgere le lezioni pratiche.
Certo non è semplice adattarsi a queste nuove modalità di lavoro: se da un lato ho apprezzato la comodità di non dovermi spostare e la possibilità di organizzare più liberamente il mio tempo, dall’altro ho risentito della mancanza delle relazioni sociali, poiché ciò comporta inevitabilmente un confronto meno diretto con docenti e compagni. Non poter frequentare significa anche non usufruire degli spazi e delle attrezzature dello IED, e ciò rende anche più difficile il lavoro di gruppo e lo scambio di idee ed esperienze.
Le industrie del fashion e del design sono state fra le più colpite dall’isolamento. In qualità di consumatore e di futuro addetto ai lavori, quali saranno le conseguenze peggiori di questa crisi?
Anche il mondo della moda risente di questo periodo difficile, in quanto specchio della situazione economica e sociale che si è venuta a creare a livello mondiale. L’arresto della filiera produttiva ha portato e porterà alla perdita di numerosi posti di lavoro e alla chiusura di molti punti vendita, in particolare nel campo del fast-fashion e tra i brand di piccole dimensioni che non hanno le risorse economiche necessarie per far fronte alla crisi. Molte aziende si trovano a dover affrontare il problema dei prodotti in giacenza, che presto non risulteranno più in linea con i trend stagionali.
Certo questa emergenza ci costringerà a ripensare a molti aspetti del sistema moda, per quanto riguarda i tempi, ad esempio, poiché è indubbio che c’è stata una vera battuta di arresto nella produzione dei beni di consumo. Forse però questo porterà ad una rivalutazione degli oggetti di qualità, a prediligere l’eccellenza con particolare attenzione verso l’ecosostenibilità, ci farà riflettere su ciò che è utile e necessario e ridarà valore alla creatività soprattutto di noi giovani se, come penso, avremo la capacità di adattarci e di trovare un nostro ruolo nel campo del design.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. Qual è la soluzione per continuare ad essere creativi?
Soprattutto in questo periodo è importante non rimanere isolati, cercare il più possibile di tenersi aggiornati. Io ho approfittato del tempo a disposizione per provare nuove soluzioni progettuali, anche in vista di lavori futuri, prendendo spunto da riviste, curiosando sul web, leggendo libri, viaggiando con la fantasia quando viaggiare fisicamente è impossibile.